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Coronavirus, Nardella: “Il Comune di Firenze a rischio default in 3 mesi”

- Politica
2 Aprile 2020

Paolo Lazzari

“Il Comune di Firenze rischia di andare in default nell’arco di 3 mesi”: lo afferma oggi il primo cittadino Dario Nardella, lanciando quello che è molto più di un semplice campanello d’allarme. Assomiglia, semmai, ad una campana a morto. I devastanti effetti del Coronavirus cominciano a produrre risvolti impattanti anche in chiave economica e, oltre ai privati, a soffrirne maledettamente sarà anche la macchina comunale.

Le entrate ridotte, gli stipendi da versare, le rate da pagare, i prestiti ed i mutui contratti da Palazzo Vecchio – così come da molti altri Comuni italiani – conducono tutti verso un inesorabile sprofondo. “La situazione – commenta Nardella – è drammatica. Ci restano 80 milioni di euro in cassa, ma considerate che ogni mese dobbiamo spenderne 25 per pagare i nostri 4mila dipendenti. Se il governo e l’UE non attivano subito un piano per immettere liquidità nelle nostre casse, entro tre mesi non saremo più in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini. I costi – specifica – non possono certo ricadere sulla popolazione”.

Cosa fare, dunque, in assenza di risorse? Anzitutto, dare fin da subito concretezza alla decisione di Cassa Depositi e Prestiti di sospendere le rate per i Comuni per quest’anno. “Lo stesso – prosegue il sindaco – vale per la Banca europea per gli investimenti. Si tratta di una decisione che può essere presa in fretta e per noi sarebbe una boccata d’ossigeno fondamentale”. Con il blocco di una fetta importante della tassazione per la cittadinanza coincide anche la necessità di non richiedere i tributi tutti insieme: “Non possiamo certo – specifica Nardella – pensare che i cittadini paghino tutto a giugno”.

Nel frattempo il turismo registra, come in tutto il globo, un crollo verticale: bisognerà quindi scordarsi dei circa 3 miliardi di euro che, ogni anno, entravano nella casse comunali grazie alla tassa di soggiorno. “Quella voce – è la laconica constatazione – consideriamola pure azzerata”.

Oltre a sospendere i pagamenti, Palazzo Vecchio invoca anche l’immissione di liquidità. Come? “Si può aumentare il bilancio europeo e si possono emettere titoli europei per finanziarci, ma bisogna fare in fretta, perché il tempo corre contro di noi. Servono soldi ora, altrimenti non ci rialziamo”.

 

Foto: Facebook

 

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