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La giunta regionale toscana fa ripartire l’iter per l’ampliamento di Peretola

- Economia, Politica
2 Aprile 2020

In piena emergenza coronavirus si torna a parlare dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, con la Giunta regionale toscana che ha fatto partire i lavori per una nuova variante al Piano di Indirizzo Territoriale per lo scalo di Peretola. “Quel che sta accadendo è molto grave – denuncia Tommaso Fattori, candidato presidente della Regione per “Toscana a Sinistra” – neppure l’emergenza coronavirus è riuscita a distogliere la Giunta regionale dall’intento di realizzare a tutti i costi il nuovo aeroporto di Firenze, un progetto contrario all’interesse pubblico e bocciato più volte dalla giustizia amministrativa. Evidentemente non ci sono solo i provvedimenti balneari, quelli presi dai governi a ferragosto, ma anche i provvedimenti da quarantena, presi quando siamo tutti siamo concentrati sull’emergenza sanitaria. Ce ne siamo accorti quasi per caso, essendo tutti assorbiti dall’elaborazione di proposte e soluzioni sul fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, ma il 23 marzo la Giunta ha avviato il procedimento di una nuova variante al PIT per lo scalo di Peretola”.

Sul tema interviene anche la consigliera regionale Serena Spinelli (Gruppo misto – 2020 a sinistra): “In Consiglio regionale abbiamo ricevuto da parte della Giunta l’informativa preliminare per la Variante al Pit per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze. Un documento al momento piuttosto generico, nel quale però si riapre all’intenzione di adeguare gli strumenti di pianificazione regionali all’ipotesi di realizzazione di una nuova pista per lo scalo fiorentino. Non posso che rilevare che l’iter parte in momento quanto mai inopportuno, in cui tutta l’attenzione delle istituzioni e delle forze politiche devono essere concentrate sull’emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando a causa della diffusione del virus Covid-19, le cui pesanti ripercussioni si faranno sentire per un periodo di certo non breve. Inoltre, trovo che sia sbagliato far partire adesso, a pochi mesi dalla fine della legislatura regionale, un iter che prevede la sua conclusione nel 2021, quando ci saranno una nuova Giunta e un nuovo Consiglio chiamati ad assumere le decisioni. Ogni ipotesi di nuova pista a Peretola, già bocciata dalla giustizia amministrativa a più riprese e ad ogni livello, fino a quello del Consiglio di Stato, mi vedrà fermamente contraria, nel nome della salute pubblica e della sostenibilità ambientale e nel rispetto di quanto previsto per la realizzazione del Parco della Piana e di una reale e corretta integrazione tra gli aeroporti di Firenze e di Pisa”, osserva Spinelli. “A maggior ragione dopo l’emergenza ci sarà da ripensare al nostro modello di sviluppo, che sta mostrando tutte le sue fragilità, e saranno necessari interventi importanti, da parte delle istituzioni, da quelle europee fino agli enti locali, per dare sostegno a cittadini e imprese, a partire da coloro che saranno più duramente colpiti – conclude Spinelli – Anche la Regione dovrà quindi lavorare su tanti fronti. Non ritengo che la nuova pista di Peretola debba essere tra questi e di sicuro non rappresenta una priorità, perché rientra in un modello economico sbagliato e non sostenibile”.

Alessandra Nardini (Pd) sottolinea che sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze “c’è stata una sentenza e non si può ignorare, come non si può ignorare l’esigenza di uno sviluppo armonico a livello regionale e la strategicità dello scalo pisano. Non è più possibile procedere per automatismi – spiega Nardini – L’emergenza coronavirus ristabilisce oggettivamente priorità e urgenze di intervento e di investimenti insieme ad una seria revisione dei modelli di sviluppo sempre più nel senso della sostenibilità, imponendo così la necessità di una nuova e profonda riflessione che credo non possa essere elusa. Non possiamo, tra l’altro, ignorare che ci sarà un calo generale dei flussi, non si sa per quanto, e che questo dato si aggiungerà alla già seria flessione di passeggeri del Galilei di Pisa, su cui ho più volte espresso preoccupazione e richiesto interventi strategici – sostiene Nardini -. Sia il Pd che la coalizione di centrosinistra devono riaprire la discussione insieme agli amministratori, ai livelli territoriali e a quello regionale, con quello sforzo di sintesi che fino a qui è mancato, perché le posizioni e le critiche sono trasversali dentro e fuori il Pd e il centrosinistra, all’interno degli schieramenti politici e tra i vari territori coinvolti”.

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2 Commenti
    francesco fasulo

    Esistono degli atti formali?
    Ha fatto ripartire , come?

    nic

    Non si riesce a capire questa perseveranza per codesto progetto da parte della regione toscana per una struttura nei confronti della quale oltre ad essere stata emessa una chiara sentenza negativa, in questa momento storico di piena emergenza e, quindi, di altre priorità risulta ormai superata ed inutile.
    Troppi oscuri interessi in gioco!

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