Da alcune settimane le messe sono sospese. I sacerdoti le celebrano e alcuni di loro le trasmettono in streaming, per permettere ai fedeli di seguirle da casa, se non vogliono farlo con quelle mandate in onda in tv. Ieri, domenica delle Palme (che prevede la benedizione dei rametti di ulivo), in una chiesa di Livorno si sono ritrovate venti persone. Un po’ troppe, visto che quelle autorizzate dovevano essere solo sette, compresi i due sacerdoti, l’organista e l’operatore che faceva le riprese per la diretta Facebook. Le altre si sono intrufolate perché la porta della chiesa era aperta.
Una persona che passava davanti all’edificio sacro si è reso conto dell’anomalia e ha chiamato il 112. In breve tempo sono intervenute le forze dell’ordine, interrompendo la celebrazione e identificando tutti i presenti. Come si legge sul Tirreno è accaduto nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, la più grande di Livorno.
Il vice parroco, don Alessandro Merlino, spiega che aveva lasciato le porte aperte per garantire una via di fuga alle persone autorizzate: “Non mi ritengo responsabile di chi è entrato senza averne diritto. È una questione che riguarda le forze dell’ordine e le coscienze delle persone. Io ho spiegato a tutti che gli autorizzati erano solo sette”. Ora rischia di essere denunciato per violazione dell’articolo 650 del codice penale, come previsto dalle vigenti normative varate dal Governo in piena emergenza coronavirus. Oppure verrà solamente sanzionato per non aver impedito l’accesso in chiesa, in ottemperanza al decreto. Il sacerdote assicura comunque che le persone erano tutte a debita distanza, di 4-5 metri, anche perché la chiesa è molto grande. Cosa rischiano, invece, le tredici persone non autorizzate trovate all’interno della chiesa in violazione delle disposizioni varate dal Governo? Una multa di 400 euro.
Foto: Wikipedia
Bigotti all’assalto.
Bigotti o non bigotti, se e’ vero che venivano ampiemente rispettate le distanze non vedo dove sta tutto questo problema. A fare i consumisti si puo’!!!!
Carabinieri al servizio dei post comunisti e “contro” la Fede: mala tempora currunt.
Delatori che nemmeno la Stasi….
Cosa significa commentare “bigotti”, “post comunisti”, “contro la fede”… ma la gente ci è o ci fa? Questa non è questione di essere bigotti o no, comunisti, di destra o di sinistra… E’ questione che, in questo Paese, non c’è educazione civica. La gente fa quello che vuole, fottendosene di ordinanze, divieti e di un flagello sanitario che mette a rischio la salute di tutti. Chi sono costoro, questi 20 IGNORNATI, che si arrogano un diritto superiore a quello dei “cretini” che restano in casa? Rinunciare alla propria normalità, alle proprie consuetudini, alla propria fede (o meglio, a praticarla nei luoghi di culto), rinunciare ai propri affetti e alle proprie abitudini è un sacrificio a cui purtroppo TUTTI siamo chiamati, in nome del bene collettivo, che è un valore decisamente superiore all’egoismo e al menefreghismo individuale….Le Forze dell’Ordine non sono post comunisti contro la fede… ma sono giustamente contro dei deficienti che non dovevano essere li. PUNTO! Bisognerebbe che inziassero veramente a fare assaggiare le sbarre del carcere (come da pene previste per legge) ai criminali che vanno in giro senza motivo. Altro che 400 euro.
Ma quali bigotti?
La verità è che il cornuto che è in voi, vi spinge contro la Santa Messa.
Perché non siete così rigorosi con chi va a al supermercato più volte al giorno, o con chi va a comprare il veleno delle sigarette?
Perchè non avete offeso i tanti:
– abbraccia un cinese;
– Milano riparte;
– Bergamo non si ferma;
– aperitivi a porta Ticinese (con lo zio romano e coglione contagiato)???
Non posso esprimere un parere non conoscendo ne la chiesa ne la situazione riscontrata, però allora perché non vengono fatte multe e denunce ai rom che girano indisturbati, agli extracomunitari riuniti in gruppi di 8-10 a bere e fare cagnara, ai napoletani che fanno le feste in strada e girano a gruppi perchè, come dice il sindaco De Magistris, le strade a Napoli sono strette….oppure a quelli che se non possono sfogarsi ballando e bevendo sono obbligati ad andare a rubare….
Perchè, da un lato, siamo in un Paese dove perbenisti e radical chic insorgono e inneggiano allo scandalo se viene “toccato il capello” di un rom o di un extracomunitario. Dall’altro (Napoli e tante altre città), siamo un Pease dove la gente si sente autorizzata a scavalcare i diritti degli altri in nome della propria furbizia! Difficile stabilire quale delle due cose sia più triste, probabilmente la seconda poichè denota un malcostume diffuso e un atteggiamento ignorante da parte di chi avrebbe tutte le possibilità di scegliere un comportamento responsabile e intelligente. E invece se ne fotte. In quanto a campi rom ed extracomunitari, se e dove si dovessero assembrare, dovrebbero essere puniti come tutti gli altri. Questo dannato virus non guarda in faccia a nessuna condizione sociale, a nessun colore della pelle, a nessun culto religioso, ecc… Se chi è adibito al controllo fa finta di non vedere certe cose sbaglia.. ma questo non giustifica comunque assumere comportamenti irresponsabili da parte di noi altri. Non si senta offeso chi vorrebbe pregare in Chiesa, tra cui il sottoscritto, MA SE NON SI PUO’ NON SI PUO’. Basta fare i bambini capricciosi!
Non riusciranno mai a impedirci di pregare il Signore, soprattutto in questi momenti. Il moralismo e l’intolleranza “progressisti” non passeranno. Se ne facciano una ragione.
Puoi pregarLo anche in casa tua per qualche tempo, così non metti a rischio la MIA salute. Ti è chiaro il concetto o ti serve un disegno?
Si puo’ pregare anche in casa propria senza mettere a repentaglio la propria e l’altrui salute. L’integralismo religioso e’ sempre pericoloso, anche quello CATTOLICO.