Anziché con la chiusura (e lo sciopero) stavolta la protesta va di scena con l’apertura. Un’apertura simbolica, per un’ora appena (dalle 10,30 alle 11,30) per gli stabilimenti balneari della Versilia, che hanno riaperto per protestare contro la mancata possibilità di ricominciare a lavorare con la Fase 2 dell’emergenza coronavirus.
A Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Lido di Camaiore e Viareggio i bagni sono stati aperti per cercare di sensibilizzare chi governa sul problema ancora non risolto della riapertura delle loro attività, al momento non comprese fra quelle che possono tornare a lavorare. Si è trattato di flash-mob simbolico in cui ciascun gestore dei bagni si è ritrovato da solo in spiaggia, con la maglietta rossa da salvataggio, il salvagente e la mascherina a proteggere bocca e naso. Si sono viste, sulla spiaggia, anche delle bandiere nere, con due ombrelloni bianchi incrociati e la scritta stop.
“Al momento non abbiamo nessuna certezza su quando potremo riaprire, né su quali condizioni o accorgimenti dovremmo seguire – spiega Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore -. Una estrema incertezza che sta trasformando questa pandemia sanitaria in una vera e propria emergenza sociale ed economica”.
Si deve far di tutto per evitare di far riesplodere il numero dei contagi, ma al contempo non si può uccidere l’economia e la speranza. È necessario far ripartire le attività turistiche, con tutti gli accorgimenti del caso per garantire il distanziamento sociale e sicurezza dei lavoratori e dei clienti.
Foto: Facebook