Quando uscivi da Pisa per imboccare via Pietrasantina era impossibile non notare quel grande negozio-salone di mobili al cui esterno campeggiava la scritta bianca, su fondo nero, Idiha. Meta molto conosciuta e apprezzata dai pisani, dove si potevano trovare armadi, tavoli, divani e mobili di ottima fattura, oltre che apprezzati pezzi di design. Era il negozio di Fortunato Galantini, che si è spento all’età di 90 anni.
Aveva il mobile nel sangueFortunato, figlio di mastro Galantini, apprezzato falegname di Cascina, un tempo “città del mobile”. Il salone lo aveva aperto con la moglie Mirella, lavorandovi per quarant’anni con passione e amore. Poi, pochi anni dopo l’inizio del nuovo millennio, la decisione di farsi da parte, anche perché il figlio, ingegnere, aveva deciso di percorrere un’altra strada. Molti lo ricordano ancora oggi, Fortunato, in giro con la sua bici per le strade di Porta a Lucca. Stimato e ben voluto da tutti. Lascia la moglie Mirella, il figlio Paolo, la nuora Annalisa e le nipoti Martina e Bianca.
Galantini aveva chiuso l’attività nel 2003, quando il settore del mobile già era profondamente cambiato. “Per venti anni – raccontò al Tirreno – di negozi come il mio nella nostra provincia ce ne era uno solo, a Ponsacco. Con il tempo la concorrenza è aumentata. Negli ultimi tempi poi, con l’avvento delle grandi catene distributive, che praticano prezzi stracciati, vendere mobili è diventata una impresa”. Lui era riuscito a tenere botta perché aveva saputo reinventarsi, lasciando perdere i prodotti commerciali per concentrarsi sul design e i prodotti più ricercati. E, da abile imprenditore, aveva saputo ridurre i costi limitando al minimo il personale e affidandosi a collaboratori esterni, i cosiddetti “padroncini”.