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Scuola come Auschwitz. Bufera su un consigliere comunale, che poi si scusa

- Politica
8 Giugno 2020

Bufera politica dopo che un consigliere comunale leghista di Borgo San Lorenzo (Firenze), Claudio Ticci, ha pubblicato un post su Facebook per esprimere dissenso sulle misure che il governo potrebbe adottare per il ritorno dei ragazzi in aula a settembre, dopo i mesi di emergenza sanitaria dal coronavirus. Ticci trasforma la celebre frase posta all’ingresso di Auschwitz “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) in “La scuola educa alla libertà”. E poi aggiunge un’altra frase in tedesco, “Schule macht Frei” accompagnata dalla traduzione in italiano “La scuola Libera”. Oltre a ciò il consigliere aggiunge una breve riflessione: “La scuola secondo questo Governo… Pd+ 5stelle+ Leu+ Italia Viva, #andatevene a casa, #vergognatevi. Il plexiglass ce lo avete al posto dei neuroni o nelle vostre poltrone”.

Immediate le reazioni di sdegno, a partire dal sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni: “La foto si commenta da sola. Si può essere critici verso un partito, un’idea, una legge, ma usare queste immagini, in particolare se chi la usa è un consigliere comunale, è inaccettabile. Io spero che tutti i consiglieri e tutte le forze politiche locali vogliano condannare questo episodio grave. Gravissimo. Purtroppo quotidianamente in Italia e nel mondo abbiamo a che fare con episodi di intolleranza, pensate anche a quello che è accaduto a Fiano, utilizzare quell’immagine è davvero da condannare. Ancora di più se a farlo è un rappresentante delle istituzioni. Mi auguro che lo tolga e che chieda scusa”.

Fiano: “Uno sano come può paragonare scuola a lager?”

“Questo è un consigliere comunale della Lega a Borgo San Lorenzo, provincia di Firenze”, scrive su Fb il deputato democratico Emanuele Fiano, commenta in un post su Facebook le parole dell’esponente della Lega, Claudio Ticci. “Paragona la scuola secondo questo governo, al campo di Sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove furono gasate e poi bruciate circa 1,2 milioni di persone per la sola colpa di essere nati. Ebrei, Sinti, Rom, omosessuali, Testimoni di Geova, disabili, oppositori dei regimi, prigionieri di guerra… Come può una mente sana paragonare questo alla scuola? Come può un Partito permettersi di farsi rappresentare da costui? È in corso una banalizzazione della storia, anche la più tragica, che ci farà male, e tanto. Non abbiamo educato abbastanza, non abbiamo spiegato abbastanza, non abbiamo studiato abbastanza. Abbiamo una generazione davanti non sempre o non tutta consapevole che il male esiste e può sempre tornare”.

Bergamini: “Indecente paragonare scuola ad Auschwitz”

“La scuola è l’antitesi di Auschwitz”, scrive su Facebook Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia. “È il vaccino contro la cultura dell’odio e il sistema immunitario contro la diffidenza verso la diversità. Paragonare la scuola ad Auschwitz non solo è indegno, ma dimostra tutta l’ignoranza di chi dovrebbe studiare un pò di più prima di fare parallelismi indecenti. Mi auguro che i vertici della Lega intervengano contro parole che non possono e non devono trovare spazio nella nostra coalizione”.

Ascani: “Dissenso politico non può raggiungere livelli ignobili”

“Il post pubblicato dal consigliere leghista di Borgo San Lorenzo, Claudio Ticci, con questa immagine che richiama il campo di concentramento di Auschwitz, mi inorridisce”, dichiara il vice ministro all’Istruzione Anna Ascani. “Il dissenso politico non può raggiungere questi ignobili livelli. Chieda scusa e rimuova l’immagine. In questo momento, così difficile per il nostro Paese, non è tollerabile che rappresentanti delle Istituzioni si lascino andare a queste bassezze”.

Bonafè: “Basso livello politico e umano”

“Verrebbe da dire: non ci sono parole”, commenta Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano. “E invece parole ci sono e ci devono essere. Per rimarcare la distanza della classe dirigente leghista da qualsiasi sensibilità, valore democratico o semplicemente conoscenza della storia e soprattutto per ricordarne il bassissimo livello politico e anche umano. Il Pd è talvolta oggetto di critiche diffuse, che spesso non ci meritiamo e altre volte ci prendiamo cercando di farne tesoro perché tutto è migliorabile; ma certo è in possesso di una classe dirigente sul territorio – e Borgo San Lorenzo non è l’ultimo comune della Toscana – che niente ha a che spartire con questi personaggi ignoranti e culturalmente violenti – sostiene Bonafè – In ogni caso inaffidabili. Il fatto poi che Salvini e i vertici regionali non abbiano ancora espulso dal loro partito un personaggio del genere dimostra una volta di più la pericolosità di ogni opzione leghista sulla Toscana”.

Galletti: “Intervengano Ceccardi e Belotti”

“Se il consigliere comunale leghista di Borgo San Lorenzo, Claudio Ticci, avesse un minimo di decenza e di rispetto per l’istituzione che rappresenta, prima chiederebbe scusa e poi si dimetterebbe”, commenta Irene Galletti, candidata presidente della Regione Toscana per il Movimento 5 stelle. “Visto che non sembra intenzionato a farlo di sua spontanea volontà, mi auguro che siano Susanna Ceccardi e Daniele Belotti a chiedergli un passo indietro. Ma non mi faccio troppe illusioni. La prima cosa che la scuola dovrebbe insegnare alle future generazioni – aggiunge Galletti – è che le parole hanno un loro peso e un significato preciso. Utilizzarle a sproposito può essere molto pericoloso. Prima di prendere in mano una tastiera o una penna, è consigliabile collegare il cervello, soprattutto se si rappresentano i cittadini”.

Le scuse di Ticci

Dopo ore di durissima polemica il consigliere Ticci scrive un messaggio su Facebook con cui chiarisce quanto accaduto e porge le proprie scuse: “Mi sento di chiedere scusa, per una foto, inopportuna, a corredo di un post che ho condiviso e lo faccio per coloro che si sono sentiti offesi per quella foto; per quello che rappresenta. Sui contenuti porto avanti una battaglia per chi in questi mesi e anni è stato lasciato in disparte, non considerato. Volevo porre attenzione su un grave problema di ‘normalizzazione’ di una nuova politica scolastica che va delineandosi e per farlo ho condiviso una foto di un giornalista molto critico sul decreto. Quando si sbaglia con umiltà si chiede scusa. Punto! Ho avuto modo di visitare i campi di sterminio due volte, una delle quali grazie al Viaggio della Memoria e del Ricordo e ritengo le conseguenze di quei regimi totalitari momenti più bassi della storia dell’umanità intera. Tengo a sottolineare la mia profonda vicinanza alle vittime ed ai loro familiari. Per questo mi ha profondamente ferito il fatto che il consiglio comunale non abbia approvato la mia proposta di far fare ai ragazzi dei viaggi nei campi di sterminio, sovvenzionandoli anche con i nostri gettoni di presenza. Volevo solo criticare il decreto scuola e non era intenzione riaprire per nessuno una ferita dolorosa e frase più buia della storia moderna. Ricordare serve per non dimenticare, ricordare per non ripetere. Ripartiamo dalla scuola e dai bambini perché ciò non si ripeta nel futuro”. 

Foto: Facebook

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