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“Moschea a Pisa? Sono pronta a incatenarmi per dire no”

- Politica
14 Giugno 2020

Torna a infiammarsi la polemica sulla moschea di Pisa, che la giunta di centrodestra ha cercato di bloccare con una delibera, bloccata di recente dal Tar della Toscana. Sulla vicenda si è espresso il leader della Lega, Matteo Salvini, rivendicando la battaglia del proprio partito e l’intenzione di non cedere di un millimetro: “Il No alla moschea a Pisa, a partire dalla località pensata dalla sinistra, era e rimane un impegno della Lega con la città. Ci siamo candidati ottenendo risultati storici a Pisa nel 2018, con tante buone idee per la città e diversi impegni che stiamo mantenendo, protagonisti di un’azione amministrativa positiva che mi rende orgoglioso di essere segretario della Lega. Tanti simboli della cristianità occidentale risiedono a Pisa, e abbiamo il dovere storico di preservare la storia, il paesaggio, la cultura, la bellezza e la sicurezza della nostra comunità. Oltre all’esistenza di vincoli paesaggistici ed archeologici, non si può dimenticare il mancato rispetto da parte di un certo Islam di diritti umani e civili fondamentali, in primis quelli delle donne. Reciprocità e rispetto dei nostri valori devono essere obiettivi alla base di ogni ragionamento. Sono in costante contatto con il bravo sindaco Conti, con consiglieri e parlamentari italiani ed europei pisani, e sono sicuro che anche sul No alla moschea sapremo mantenere gli impegni presi con i cittadini”.

Subito ha replicato Enrico Rossi (Pd), presidente della Regione Toscana:  “Salvini vuole ergersi a paladino della cristianità scagliandosi contro la moschea a Pisa e calpestando la Costituzione. A partire dall’articolo 19 della Carta che sancisce il diritto di professare la propria fede in qualsiasi forma. Il segretario della Lega conculcando questa libertà vorrebbe piuttosto far sussistere forme non controllate di associazione, che potrebbero sconfinare fuori dalla trasparenza e dalla sicurezza. Piuttosto, se Salvini restituisse allo Stato i 49 milioni truffati, essi potrebbero in quota parte essere destinati all’Opera del Duomo per i lavori di manutenzione dello straordinario complesso monumentale della città di Pisa”.

Dopo l’assist di Salvini non poteva mancare l’intervento di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega nonché candidata (non ancora ufficiale) del centrodestra per la Regione Toscana. “Il no di Matteo Salvini all’ipotesi moschea a Pisa è un no assoluto e netto, che io condivido. Nessuna moschea a Pisa è una promessa che abbiamo fatto agli elettori pisani che ci hanno votato anche per questa nostra posizione chiara e netta”. Sembra un avvertimento al sindaco di Pisa, che nei giorni scorsi aveva manifestato l’intenzione di riaprire un dialogo con la comunità islamica, valutando l’ipotesi di un luogo alternativo dove far costruire l’edificio di culto. Ceccardi alza il muro: “La posizione della Lega è da sempre identica da Milano a Palermo: no moschea. Io raccolgo le firme da 10 anni a Pisa su questa questione e i cittadini si sono affidati a noi, nel 2018, anche perché portavamo avanti questa idea… Nella campagna elettorale che ha portato Conti a diventare sindaco di Pisa era scritto a chiare lettere No moschea. E la linea è questa: no moschea né a Porta a Lucca né in un altro luogo. Non vedo perché ci debbano essere quartieri di serie A e quartieri di serie B. Nessuno si merita di avere una moschea accanto alla propria casa in un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove le priorità sono altre, come il sostegno economico ai cittadini, affamati, sempre più poveri e senza lavoro. Se l’amministrazione leghista di Pisa prenderà in considerazione un luogo alternativo nel Comune, e non credo lo farà, io sono pronta a incatenarmi. Su questa questione non guardo in faccia il colore politico. E comunque la Lega non vuole moschee”.

Fratelli d’Italia non ci sta: “Scegliamo un luogo alternativo”

Il centrodestra pisano, però, non è compatto sulla linea Ceccardi. Diego Petrucci, esponente di spicco di Fratelli d’Italia e sindaco di Abetone Cutigliano (Pistoia), precisa che “aver detto no a prescindere alla moschea è stato un errore e una violazione del principio di onestà intellettuale. Perché nel nostro ordinamento giuridico-costituzionale non è consentito”. E aggiunge: “Quando si sta all’opposizione si può pensare di fare i furbi, sapendo che non saremo poi chiamati alla prova del 9, ma quando si governa prima o poi i nodi vengono al pettine”. Dunque, che fare? Premesso che dire no alla moschea, senza se e senza ma, “era uno slogan da campagna elettorale, che poi però ha dovuto fare i conti con la realtà”, l’esponente di FdI ribadisce il proprio no alla moschea a Porta a Lucca (l’area vicina allo stadio e alla Torre di Pisa), ma suggerisce di “individuare, anche condividendo un percorso con la comunità islamica, un altro luogo, magari fuori città”. Indica anche un luogo, Ospedaletto, che però subito dopo la sentenza del Tar il presidente della comunità islamica pisana, Mohammad Khalil, aveva già scartato.

Pieroni: “Ceccardi legga un versetto del Vangelo di Luca…”

Il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd), interviene per commentare la polemica della Lega: “Dice l’europarlamentare Ceccardi che è pronta ad incatenarsi per evitare che a Pisa si costruisca la moschea. Buona idea! Quel tempo le sarà utile per rileggersi l’articolo 19 della Costituzione che garantisce a tutti il diritto di esercitare, in privato o in pubblico, il culto, purché ciò avvenga nel rispetto della legge e del buon costume. Così, mentre il sindaco Conti incontra l’Imam aprendo al dialogo, la Ceccardi potrà riflettere sull’ipocrisia di voler bloccare la realizzazione di un edificio di culto, non potendo peraltro impedire l’esercizio del culto in una molteplicità di luoghi più o meno idonei. E non ci venga a dire, la medesima europarlamentare, che lo fa per difendere la civiltà cristiana occidentale, che sta a cuore anche a me. A tal proposito, nel mentre sarà “in catene”, si rilegga il versetto di Luca 6,31: ‘Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro’. E’ una regola d’oro!

Vedremo come proseguirà il dibattito sulla moschea di Pisa e cosa accadrà nelle prossime settimane, se il dialogo tra amministrazione comunale e comunità islamica proseguirà, magari sotto traccia. L’impressione è che il tema verrà cavalcato (e non poco) nella prossima campagna elettorale per le Regionali.

 

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Giornalista.

3 Commenti
    Busiride

    Bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno.
    Costituzione italiana art. 8: “Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”.
    Non mi metto a elencare tutti i punti per i quali l’islam “contrasta con l’ordinamento giuridico italiano” perché non basterebbe un rotolone Regina.

    remo balestra

    REALIZZARE UNA MOSCHEA A PISA è COME CONDANNARE LE NOSTRE TRADIZIONI, CREDO, ED IDENTITA’, L’ ISLAM USA LE NOSTRE STUPIDE LEGGI PER SOTTOMETTERCI E CON IL DENARO COMPRARE I VARI POLITICI COMPAGNI ED UNA MASSA DI INDIVIDUI,DALLE MENTI PLAGIATE, DROGATE, FREQUENTATRICI DEI CENTRI SOCIALI,

    antonio

    Penso che da molto tempo avremmo dovuto appellarci al principio di “RECIPROCITA'” ed avremmo fatto anche
    più bella figura .Gli Islamici non avrebbero avuto nulla da recriminare perchè le nostre richieste sarebbero state
    condivisibili e giustificate.Oggi,purtroppo,mi sembra più una rappresaglia…c’è anche chi si appella alla Costituzione,
    senza averla mai neanche letta…Diciamoci la verità…come Popolo coeso…NON esistiamo proprio…!!!

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