“Non è più tollerabile che le donne e gli uomini della Polizia di Stato, che da sempre sono in prima linea per la tutela dei diritti e della sicurezza dei cittadini, non si vedano corrispondere i buoni pasto spettanti dal mese di febbraio”. La denuncia arriva da Luigi Sansotta, segretario generale del sindacato Upl Sicurezza di Firenze.
“I buoni pasto – prosegue – servizio erogato in sostituzione alla fruizione della mensa di servizio, rappresentano ormai una chimera per i tanti poliziotti fiorentini”. E a peggiorare le cose c’è il fatto che, nei mesi scorsi, in piena emergenza coronavirus, gli agenti hanno svolto il loro dovere “facendo turni h24, portandosi il mangiare da casa e talvolta saltando i pranzi o le cene”. Che a fronte di un simile sacrificio, fatto con la consapevolezza di agire per il bene comune, non corrisponda nemmeno un buono pasto, che per giunta è un diritto, è a dir poco vergognoso. Ecco, dunque, che si solleva la protesta del sindacato.
“Riteniamo non più rinviabile queste situazione – prosegue Sansotta – che lede i diritti dei nostri colleghi e li danneggia anche da un punto di vista economico”. Che fare, dunque? I sindacati (non solo l’Upl) chiedono al prefetto di Firenze di risolvere il problema, altrimenti “ci vedremo costretti a intraprendere ulteriori azioni di sensibilizzazione con dei banchetti di protesta sotto la locale prefettura di via Cavour”.
Dalla prefettura fanno sapere di aver già informato il ministero, cercando di sbloccare al più presto la situazione incresciosa. Ovviamente è una situazione che non fa piacere perché, al di là dell’aspetto economico, c’è in ballo anche una questione di dignità. Resta da capire da cosa dipenda questo stallo? Da fondi che non ci sono? Oppure è solo una fastidiosissima questione burocratica?
se invece avessero tardato a dare i buono pasto ai migranti???? ricordo che in una cittadina del nord avevano tardato un giorno a dare le *sigarette* ai migranti **HANNO DISTRUTTO L’HOTEL E BLOCCATO IL TRAFFICO PER ORE!!!!!!!!!