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Il cestino “mangia plastica” arriva anche nell’Arno

- Cronaca
16 Luglio 2020

Una bella idea il Seabin, cestino mangia plastica galleggiante in grado di filtrare l’acqua e trattenere i rifiuti, compresi quelli più insidiosi come le microplastiche e le microfibre. Pensate che in un anno può raccogliere oltre 500 kg di rifiuti. Lo speciale cestino è stato installato nelle acque dell’Arno, a Firenze, proprio davanti alla Società Canottieri. L’iniziativa fa parte della campagna “Le nostre acque” di Coop e LifeGate, in collaborazione con la Regione Toscana. Dopo quello di Firenze arriveranno presto altri Seabin: a Castiglione della Pescaia, Livorno, Bocca d’Arno (Marina di Pisa) e al lago di Bilancino. Fuori dalla Toscana Coop installerà 25 cestini in varie località d’Italia.

Come funziona il cestino

Immerso nell’acqua il Seabin viene fissato ad un pontile con la parte superiore del dispositivo al livello della superficie. Grazie alle correnti e al vento può catturare circa 1,5 kg di detriti al giorno, che equivalgono a circa 100 bottigliette di plastica. Sempre operativo (24 ore su 24, 7 giorni su 7), quando si raggiungono i 20 kg di materiale raccolto la borsa deve essere svuotata, pulita e rimessa nel dispositivo. Il processo è affiancato da una pompa che tratta 25.000 litri di acqua all’ora, espellendola una volta pulita dai detriti. I rifiuti raccolti sono affidati ad aziende specializzate nello smaltimento e riciclo.

“Sosteniamo questa iniziativa perché con la nostra campagna Toscana Plastic Free siamo in prima linea contro la plastica”, ha detto l’assessore alla Presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli. “Sappiamo che per conservare bella e pulita la Toscana servono azioni efficaci e collaborative: ognuno deve dare il proprio contributo e tenere pulito, raccogliendo i rifiuti abbandonati in fondo al mare, in un fiume o nei boschi. L’educazione e le buone pratiche sono fondamentali quando si parla di ambiente. Ma non basta ancora. Servono anche idee e innovazione: occorre creare strumenti nuovi e capaci di dare risultati concreti”.

 

Foto: Vittorio Bugli (Facebook)

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