Questa brutta storia inizia nel 2018. Forse anche prima, ma è solo due anni fa che, a Montespertoli (Firenze) viene individuato un cane di razza pitbull con le orecchie tagliate e si inizia a indagare. Alla richiesta di fornire indicazioni il proprietario presentò un certificato medico che attestava il taglio delle orecchie a seguito di episodi di aggressione tra cani. Il medico, di Foggia, contattato per verificare i fatti contestava la falsità del certificato cui era stata apposta una firma non sua, aggiungendo che da tempo aveva presentato denuncia contro alcune persone che falsificavano il suo ricettario.
Oggi, dopo due anni di indagini, i carabinieri forestali di Ceppeto (Fi) insieme ad alcuni agenti del Nucleo guardie zoofile di Firenze/Prato hanno perquisito due abitazioni, una a Sesto Fiorentino e l’altra a Calenzano, cercando strumenti e documenti inerenti il reato di maltrattamento animali ed altre azioni illegali. Le indagini, infatti, hanno permesso di risalire a una persona, un medico generico, che eseguiva operazioni di conchectomia bilaterale (taglio delle orecchie) a cani di razza pitbull, sia propri che altrui.
Dalla documentazione acquisita i primi casi risalirebbero al 2018, proprio quando a Montespertoli fu individuato un cane di quella stessa razza con le orecchie mozzate. Nel 2019 venivano effettuati alcuni controlli su un allevamento di cani di razza pitbull nel Comune di Calenzano (molto pubblicizzato sulle piattaforme social) dove venivano trovati alcuni cani cui era stata praticata la conchectomia bilaterale. Per due di essi venivano presentati i certificati veterinari, redatti rispettivamente da un medico di Foggia e da un medico di Marcianise (Caserta). Documenti poi risultati falsi.
Durante le perquisizioni è stato trovato un altro certificato medico su carta intestata del veterinario di Foggia, completamente in bianco ma con timbro e firma del medico, libretti di vaccinazione timbrati dallo stesso indagato
(in qualità di medico generico), diverse confezioni di vaccini ancora da inoculare, aghi da sutura con relativi fili, due cauterizzatori elettrici per uso chirurgico, pinze emostatiche, bisturi. Contestate tredici sanzioni amministrative per un totale di 1.400 euro per la gestione non conforme dei cani, in violazione della Legge regionale Toscana n. 59 del 2009, sulla tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo.
I reati al vaglio dell’Autorità giudiziaria sono quelli previsti dagli articoli 81, 544 ter del codice penale (continuazione del reato e maltrattamento animali) e art. 348 (abuso dell’esercizio della professione medico veterinaria). L’Ufficio legale dell’Enpa nazionale si costituirà parte civile in caso di processo penale.I carabinieri hanno anche sequestrato un immobili dell’indagato per abusi edilizi.