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“Mi sono riavvicinata alla politica grazie a mio figlio più piccolo”

- Interviste, Politica
28 Agosto 2020

Michela Zurlo, 44 anni, romana, coordinatore nazionale degli informatori medici per una grande società, è cittadina cascinese nel 2000. Sposata con Simone Macchi, ha tre figli. Il più grande, Filippo (schermidore), fa parte del gruppo sportivo Fiamme Oro. Francesco inizia a breve l’avventura liceale al Dini e gioca nell’Under 15 del Pisa. Il più piccolo, Alessandro, sta per iniziare la prima media ed è membro del Consiglio comunale dei ragazzi. È stato lui la “musa ispiratrice” per questa avventura politica intrapresa da Michela. Impegnata nel sociale, Michela è socio fondatore di Second Family, associazione no profit la cui mission è il sostegno dei minori in difficoltà residenti nella provincia di Pisa.

Che cosa l’ha spinta a candidarsi per il consiglio comunale?
Una telefonata: mi ha chiamato Leonardo Cosentini lusingando il mio ego, chiedendomi di far parte del suo progetto per una Cascina migliore Ho avuto modo di conoscere Leonardo grazie alla sua carica di Assessore allo Sport ed al suo importante impegno messo in campo e mantenuto: sottolineo questo participio, assai raro nel mondo politico. Il significato che attribuisce Leonardo alla parola Sport è lo stesso significato con cui sono cresciuta e con cui ho condiviso il percorso di moglie di Simone Macchi e nuora di Carlo Macchi. Lo Sport è socialità, condivisione, lealtà, mutuo soccorso, impegno e agonismo.

Mi dice la prima cosa che vorrebbe fare se fosse eletta?
Tutti i progetti inseriti nel programma della Lista Civica Leonardo Cosentini Sindaco sono davvero importanti, tangibili e concreti. Riguardano le infrastrutture, la tutela dei più deboli, il decoro urbano, l’organizzazione degli spazi pubblici e molti altri. Il mio sogno nel cassetto è quello di portare i ragazzi delle scuole elementari e medie a prendersi cura degli spazi pubblici, magari con un progetto tale da consentire ad ogni classe di “adottare” un’aiuola, un giardino, un pezzo di terra ed imparare a tenerlo pulito, curato e perché no, piantando fiori, piante o alberi da frutta da mettere a fattore comune della classe, della scuola e della popolazione Se l’amministrazione comunale è in prima linea a fianco dei genitori nell’impartire regole e rispetto avremo sicuramente un posto migliore in cui condividere esperienza ed una drastica riduzione degli episodi vandalici. Ricorda la teoria delle finestre rotte del sindaco di New York Rudolph Giuliani?

Sì, la ricordo bene. Senta, lei si è già occupata di politica in passato?
Vale che sono stata rappresentante di istituto del mio liceo di Roma (1400 alunni)? Da neo diciottenne ero piuttosto animata dal fervore politico. Ho fatto parte della sezione giovanile di Alleanza Nazionale dell’ottimo oratore Gianfranco Fini. Purtroppo questo entusiasmo è andato calando anno dopo anno fino quasi a spegnersi. Fini ha rappresentato la mia delusione più grande del mondo politico. Come dicevo prima mio figlio Alessandro, i suoi racconti, il suo trasporto hanno riacceso quella fiammella flebile. Devo dire che ho sgridato me stessa per essermi limitata alla critica senza mettermi in gioco. Con il Progetto della Lista Civica di Leonardo Cosentini ho la possibilità di essere parte attiva del meccanismo politico

Spesso i giovani sentono lontane le istituzioni e non capiscono la politica. Lei cosa direbbe ai suoi figli per spiegare il suo impegno?
Diciamo pure che la politica fa di tutto per non farsi capire. All’interno del mio nucleo familiare abbiamo sempre discusso di tutto quello che ruota attorno all’attualità, politica compresa. Parliamo ovviamente della politica romana, quella di Montecitorio, della stanza dei bottoni. Nei piccoli centri come può essere Cascina la politica è tutt’altra cosa. Si presentano più occasioni per entrare in contatto con i rappresentati dell’amministrazione. È una politica più tangibile nel bene e nel male; chi ha voglia di fare, riesce a fare e fa, chi non fa è subito individuabile. In un piccolo centro è più difficile tentare lo sport preferito dal politico: lo scarica barile

Come si vive a Cascina e come si potrebbe vivere?
A Cascina si vive bene, è una città a misura d’uomo, comoda, ben servita, molto vicina e ben collegata non solo a Pisa ma anche a Lucca e Livorno. È una città piuttosto completa: c’è un bel teatro, ci sono spazi pubblici, c’è assistenza alle categorie deboli. Il mio lavoro mi porta molto spesso a girare l’italia (sono coordinatore nazionale degli informatori medici per Artsana Spa) dalle grandi città ai piccoli centri, posso quindi affermare di aver visto diverse realtà sovrapponibili ai quasi 50.000 abitanti di Cascina; e Cascina city è per molti versi migliore dei tanti posti in cui mi sono trovata a soggiornare. Per quanto riguarda il come si potrebbe vivere… beh certamente meglio. Perché l’asticella va sempre messa un pezzettino più in alto. Il lavoro da fare è tanto, le aree di miglioramento sono infinite; basta la voglia di fare, il saper priorizzare gli interventi e il tener fede agli impegni presi. La politica è il mezzo di espressione del cittadino. È dovere dell’amministrazione comunale mantenere il contatto ed ascoltare costantemente la popolazione

Un appello per gli elettori?
Valutare gli uomini e le persone per cui esprimeranno una preferenza, non fossilizzarsi sui vessilli.

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Giornalista.

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