Agente di commercio nel settore delle energie alternative, celibe, Valerio Lago (46 anni) è nato ed è cresciuto a Cascina da padre di Verona e madre di Benevento (residenti in Toscana da quasi 70 anni e a Cascina da quasi 60). Snocciola con orgoglio le scuole che ha frequentato: asilo a San Giorgio, elementari alle Galilei, medie alle Pascoli, superiori al Pesenti. Per più di 20 anni è stato presidente di una squadra di calcetto amatoriale, Hellas Cascina ‘94, in attività fino a pochi anni fa. Qualcuno lo conosce solo come Saverio ma, come ci racconta lui stesso, “è una storia troppo lunga”.
Dopo un mandato in consiglio comunale si ripresenta al giudizio degli elettori. Che bilancio può fare della sua esperienza?
Un bilancio sicuramente positivo, come unico consigliere comunale di Fratelli d’Italia e da neofita credo di aver dato un buon contributo. A seguito di mie iniziative (mozioni) oggi a Cascina c’è il bonus bebè per i nuovi nati, c’è uno sportello al consumatore, che funziona, per tutte quelle criticità che quotidianamente i cittadini si trovano a dover affrontare con i vari fornitori di servizi (luce, gas, assicurazioni, fornitura di beni e servizi vari), c’è un Osservatorio per le Politiche della Famiglia a tutela di tutte le problematiche e le necessità che riguardano la famiglia italiana, ci sono le Assemblee Cittadine che permettono un confronto diretto fra i cittadini e l’Amministrazione comunale e anche queste funzionano. Alcune delle opere pubbliche effettuate (scuola a Latignano, asfaltatura strada a Pardossi) e in itinere (asfaltatura via Rotina) sono il frutto delle richieste espresse dalla cittadinanza in questo consesso. L’attenzione e il confronto sul rilancio del centro storico messo all’ordine del giorno delle discussioni consiliari e nel programma del nuovo mandato; il recupero del Teatro Bellotti Bon (che è solo merito di questa amministrazione e nello specifico di Luca Nannipieri e Roberto Sbragia) rientra in questa ottica.
Ci può dire per cosa vorrebbe battersi se fosse rieletto in Consiglio?
Pochi punti, ma raggiungibili e misurabili. 1) Il rinnovo totale e il potenziamento di tutta la pubblica illuminazione, sostituendo gli attuali punti luce (circa 7000) con nuovi corpi illuminanti a led; già è stata fatta una manifestazione di interesse con importante riscontro, si deve procedere con la scelta del progetto da mettere a bando. 2) Sulla stessa linea, il rinnovo del sistema termo tecnico di riscaldamento delle scuole, ormai non più adeguato. 3) Introduzione di un sistema misto di raccolta dei rifiuti (già affrontato in Consiglio comunale e in Commissione consiliare), alternando il porta a porta nelle aree più remote del territorio con cassonetti a tessera affiancati da sistema di pesa individuale del rifiuto, in modo da garantire una buona quota di differenziazione del rifiuto ed una tariffa puntale, ovvero misurata sui rifiuti effettivamente prodotti. 4) Progetto organico di messa in sicurezza idraulica di tutto il territorio comunale; finora le azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria sono state effettuate a comparti, ci vuole un progetto d’insieme che stabilisca gli interventi da effettuare per mettere definitivamente in sicurezza il Comune di Cascina di fronte agli allagamenti. Noi abbiamo già fatto molto rispetto a chi ci ha preceduto, ma non basta più. 5) Recupero del Teatro Bellotti Bon, i fondi ci sono. Oltre al recupero di un bene di alto valore artistico e culturale, il recupero funzionale porterà nuova attrattiva al capoluogo cascinese. 6) Raddoppio della carreggiata parallela al Fosso Vecchio nel tratto più stretto, da Marciana a Navacchio. È sicuramente l’ opera più grande, onerosa e complessa; ma rientra in uno degli obbiettivi del Piano Strutturale e con in fondi europei derivanti dal post pandemia sarà un obiettivo raggiungibile.
Quando ha iniziato a fare politica?
In maniera concreta con l’elezione del 2016; da 25 anni in maniera marginale, stando in contatto più o meno diretto con le varie sigle politiche che si sono succedute dal dopo tangentopoli.
Che significato ha oggi, per lei, essere di destra?
Essere di destra significa essere patriota. Difendere l’indipendenza dell’Italia, la sua storia, le sue tradizioni, il suo popolo. È la base dell’azione politica. Oggi c’è urgenza di questo.
Spesso i giovani sentono lontane le istituzioni e non capiscono la politica. Lei cosa direbbe loro per spiegare il suo impegno?
Tu puoi anche fregartene della politica, ma la politica non farà altrettanto con te. Quindi se non vuoi essere in balia delle decisioni che altri prendono per conto tuo e se non vuoi che altri decidano del tuo futuro, della tua vita, devi entrare in azione. Peggio della sconfitta è l’inerzia.
Come si vive a Cascina e come si potrebbe vivere?
Cascina è un territorio tutto sommato tranquillo e ben servito. Si potrebbe vivere meglio creando più servizi e più attrattiva. Da sempre è il tallone d’Achille del Comune di Cascina ed è su quello che si può e si deve far di più e meglio.
Se vuole può fare un appello agli elettori. Dica pure…
Mi ripresento certo di aver onorato l’incarico che i miei elettori mi conferirono nel 2016; in 4 anni ho registrato una sola assenza in Consiglio comunale e in quel consesso sono certo di aver sostenuto al meglio le idee per le quali mi sono sempre battuto e per le quali mi sono anche guadagnato una querela (archiviata) che per me vale una medaglia. I risultati ottenuti li ho elencati prima e con l’esperienza amministrativa maturata in questi anni posso garantire di saper realizzare ciò che prometto. Quei sei punti di programma non sono uno spot elettorale, ma un patto con i cittadini. Chi proviene da una cultura di destra sa qual è il valore di un patto.