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Si riparte da Reggio Emilia

- Sport
10 Settembre 2020

Andrea Cosimi

Ieri, mentre guardavo la cerimonia in diretta televisiva, riflettevo sulla maestosa e incantevole bellezza della nostra Piazza e sull’importanza della nostra città. E la mia mente è andata subito ai troppi anni che, dal 1994 in poi, abbiamo trascorso nelle serie minori: mi sembra veramente impossibile che siano passati così tanti anni con rare gioie e sofferenze calcistiche senza pari. Ma tanto è, solo da due anni la nostra realtà ha trovato una collocazione e una stabilità da “grande”. Adesso è d’obbligo dare continuità.

Il calendario appena uscito conferma quanto sarà difficile l’imminente edizione della serie B, chi parla di A forse farebbe meglio a dare una lettura degli organici di almeno una decina di avversarie. Senza contare quanto siamo penalizzati dall’impossibilità di poter andare allo stadio, anche in trasferta, dove siamo soliti seguire il nostro Pisa in massa. E anche per la società il danno economico c’è, in termini di mancati abbonamenti e incassi.

Si parte a Reggio Emilia con forse l’unica neopromossa definibile come  tale (Monza, Vicenza e Reggina hanno ambizioni di doppio salto e adeguate risorse finanziarie per provarci) e si chiude in casa con l’Entella. Nelle prime sei giornate giocheremo quattro volte fuori casa, all’Arena ci confronteremo solo con Cremonese e Monza: è una partenza difficile ed in salita. Poi, via via, ci aspetta un cammino normale, con due partite consecutive tra le mura amiche con Pordenone e Pescara, all’undicesima e dodicesima giornata.

Alla penultima l’avversario sarà il Brescia, quel Brescia cui si ricollegano solo ricordi amari, dall’infame infortunio a Cerci ai tempi di Ventura, al goal di Zambrella che ci costò la retrocessione per una vergognosa combinazione di risultati, tutti sfavorevoli e molti dei quali da ufficio inchieste tanto furono assurdi, per finire all’anno di Gattuso, finito come sappiamo.

Inutile negarlo, la B di questo anno è molto più livellata verso l’alto di quella appena conclusa. Tutto l’ambiente Pisa è chiamato obbligatoriamente a dare continuità, la permanenza in B è l’obiettivo minimo ed imprescindibile. Il mercato, iniziato da soli dieci giorni, dovrà portare quei rinforzi necessari, perché se è vero che bisogna ripartire dal grande gruppo che abbiamo, ed in questo senso meno male che nessuno dei big è partito, e speriamo sia così anche a fine mercato, l’organico, smaltita una rosa troppo numerosa, necessita di maggiori alternative a centrocampo e, probabilmente, in attacco.

Da due stagioni la Società non sbaglia un colpo, fiducia che ciò avvenga anche per questa stagione, assolutamente da non sottovalutare.

Foto in alto: Pisa Sporting Club

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