Chi ama davvero la propria città sa riconoscerne i pregi senza dimenticare i difetti. Francesca Bianchi, giornalista de “La Nazione”, ci aiuta a capire meglio luci e ombre di una città che è piena di energia e vitalità ma che, a volte, fatica a spiccare il volo. Forse perché ha paura di rischiare e si accontenta. O forse, perché, per guidare il necessario balzo in avanti, servirebbero persone giuste al posto giusto…
Qualcuno sostiene che Pisa sia un po’ morta, a livello di iniziative culturali, rispetto, ad esempio, a Lucca? È davvero così?
Pisa non è morta, affatto. Diciamo che sonnecchia facendo bei sogni. Le idee e le energie ci sono (anche grazie alla presenza di tre università, del CNR, di un numero straordinario di associazioni …), quel che manca è la capacità o la volontà di fare marketing territoriale. È un concetto che non piace a nessuno… Ma Pisa e i pisani non hanno ancora imparato a “vendersi”. Lucca ha invece consolidato esperienze come il summer festival. Grandi nomi…. Che noi facciamo fatica ad attirare.
Città e università: c’è sufficiente sinergia?
Normale e Sant’Anna hanno finalmente imboccato la strada della collaborazione. E il potenziale è notevole: due eccellenze che riescono a camminare parallelamente cercando punti di contatto. La città non può che trarne giovamento.
Molti vengono a Pisa, visitano Piazza dei Miracoli e se ne vanno. Si potrebbe fare qualcosa per spingerli oltre?
Piazza dei miracoli è la miccia, il catalizzatore, la calamita. Quello che è necessario fare, lo ribadisco, è saper “vendere” anche il resto della città. Quando si sente dire che Pisa vive di rendita… è vero. Ma non basta più. Come per portare in città eventi culturali di richiamo servono idee ma anche manager di razza, anche per modificare e migliorare i flussi sarebbe necessario un manager del turismo. Non è il più il tempo dell’improvvisazione. Serve professionalità.
Ho letto che una volta hai detto: “Pisa è la mia città e non mi sognerei mai di vivere da un’altra parte”. Mi sapresti indicare tre cose per cui vale assolutamente la pena di vivere a Pisa?
Confermo: amo Pisa e amo vivere qui. È una città “a misura”: perfettamente vivibile dalle famiglie, dai giovani e anche dalle persone anziane. Ha il mare e uno splendido parco dietro l’angolo, quantità e qualità dei servizi.
E un difetto dei pisani?
Sono fondamentalmente pigri. Come se il loro sogno fosse raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo. Ma non sempre funziona. Ci vorrebbe più coraggio e voglia di buttarsi. Pisa è una città dalle tante anime, dalle tante vocazioni. Succede però che rimangano, spesso, tutte abbozzate.