Ottocentocinquanta anni fa a Pisa nasceva uno dei più grandi matematici di tutti i tempi, Leonardo Pisano Bogollo, noto a tutti come Fibonacci. Autore della sequenza numerica che porta il suo nome (in cui ogni termine, a parte i primi due, è la somma dei due che lo precedono), era figlio di un facoltoso mercante, Guglielmo dei Bonacci: seguendo il padre ebbe modo di trascorrere alcuni anni in Algeria, nella città di Bugia (attuale Bejaïa), dove apprese alcune nozioni di aritmetica provenienti dal mondo arabo. Rimase folgorato da un sistema di calcolo chiamato “indiano” che, con sole 9 cifre più lo zero, riusciva a indicare qualunque numero, facilitando moltissimo i calcoli (e non solo). Viaggiò molto Fibonacci. Tornato in Italia l’imperatore Federico II lo volle incontrare e la Repubblica Marinara di Pisa gli concesse un vitalizio che gli permise di vivere continuando a studiare e a perfezionarsi.
La conoscenza di quell’arte mi piacque così tanto – scrisse all’inizio del suo volume Liber abaci – che continuai ad apprendere con grande passione e con molte dispute quanto di essa se ne studiava in Egitto, Siria, Bisanzio, Sicilia e Provenza, dove mi recai per i miei viaggi commerciali“.
La città della Torre pendente si prepara a celebrare l’850° anniversario della nascita del proprio grande concittadino. Il Comune di Pisa insieme all’Università di Pisa e in collaborazione con la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna hanno organizzato quattro giorni di eventi, dal 20 al 23 novembre, dedicati proprio a Fibonacci: convegni, incontri, mostre e presentazioni di pubblicazioni. Ma non sarà solo una celebrazione a carattere locale il Ministero dello Sviluppo Economico tramite Poste Italiane emetterà un francobollo commemorativo, il primo in Italia dedicato al matematico. Tra le numerose iniziative in programma anche alcuni concerti di musica classica ispirati dalla sequenza numerica e la pubblicazione di alcuni racconti di fantascienza scritti appositamente da scrittori del genere quali Rudy Rucker, Bruce Sterling, Paul Di Filippo, Ian Watson, Nicoletta Vallorani, Linda De Santi.
“La nostra amministrazione comunale – spiega il sindaco di Pisa Michele Conti – sta facendo un grande lavoro per valorizzare e divulgare la storia della città e le figure che qui sono nate, si sono formate e che hanno contribuito al progresso dell’uomo, basti pensare a Galileo Galilei. Pertanto, era importante celebrare la ricorrenza della nascita di Leonardo Fibonacci, nell’850° anniversario. E questo è stato possibile grazie al coinvolgimento attivo del nostro Ateneo, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Superiore Sant’Anna che hanno affrontato la sua figura in modo interdisciplinare per restituirci in modo completo il valore dei suoi studi e la sua attualità in molti campi del sapere”.
“Se oggi l’Università di Pisa è una delle più importanti e prestigiose in Italia e nel mondo è anche grazie all’eredità che Leonardo Fibonacci, con le sue intuizioni uniche, ci ha lasciato”, ha ricordato il rettore dell’ateneo pisano Paolo Mancarella -. I suoi ”numeri magici”, come li ha definiti Keith Devlin in un suo libro di qualche anno fa, hanno d’altronde un’applicazione quasi universale che dall’aritmetica ci conduce alla geometria e alla biologia. Ma quella sua sequenza ha ispirato dall’arte fino all’informatica che qui a Pisa ha mosso i suoi primi passi. Celebrarlo a 850 anni dalla sua nascita significa per noi rendere omaggio ad un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità”.
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Senza la Toscana l’Italia sarebbe il paese dei pulcinella e del bunga bunga e basta agli occhi degli stranieri. Invece possiamo vantarci di Leonardo, Galilei, Fibonacci, Dante, Petrarca, Boccaccio, Michelangelo e del rinascimento, l’ultimo momento nel quale l’Italia ha contato veramente qualcosa nel mondo.
possiamo aggiungere anche Francesco di Marco Datini (mercante di Prato), Sallustio Bandini (economista), Eugenio Barsanti (inventore del motore a scoppio), Vittorio Fossombroni (considerato da Napoleone il miglior ministro fra gli italiani), Bernardo Tanucci (miglior ministro che Napoli abbia mai avuto), Gino Bartali (senza il quale il ciclismo sarebbe stato un’altra cosa) e mi fermo qui
X Alfio e dr. Strange. Peccato che oggi ci si debba presentare con un Nardella campano, un Renzi, un Giani. un Benigni. Come dire dalle stelle, quelle del cielo non quelle famigerate cinque, alle stalle.