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Producevano 700 casse al mese di Bolgheri Sassicaia taroccato: due arresti, undici indagati

- Cronaca
14 Ottobre 2020

Avevano messo in piedi un’organizzazione ben avviata che, acquistando vino dalla Sicilia, lo vendeva come “Doc Bolgheri Sassicaia” dopo aver abilmente contraffatto bottiglie e confezioni. La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito due arresti nell’ambito dell’operazione Bad Tuscan, undici le persone indagate. Il lavoro di falsificazione era organizzato in questo modo: le bottiglie provenivano dalla Turchia, etichette, tappi, casse e carta velina dalla Bulgaria. Le bottiglie di vino riproducevano falsamente gli ologrammi e i segni distintivi originali e venivano vendute a livello internazionale. Le bottiglie erano divise per annate, c’era il 2010 e il 2015.

Svolte per oltre un anno dai militari della compagnia di Empoli, le indagini sono culminate a fine settembre con il sequestro, nella provincia di Milano, di circa 80.000 pezzi contraffatti tra etichette, bottiglie, tappi, casse di legno e altro materiale utilizzabile per confezionare circa 1.100 casse di vino “Sassicaia 2015”, per un totale di 6.600 bottiglie. Il valore di mercato (nel caso di prodotto originale) si sarebbe avvicinato ai 2 milioni di euro. Il blitz delle forze dell’ordine ha intercettato, tra l’altro, la consegna di un ordine di 41 casse già confezionate e pronte per essere vendute.

Era un giro di contraffazione abbastanza importante, attestandosi sulle 700 casse di vino al mese, per un totale di 4.200 bottiglie. Si stimano introiti illeciti sui 400 mila euro. Le indagini hanno appurato che diversi clienti, in particolare coreani, cinesi e russi, avevano fatto ordini per un migliaio di casse. Una piccola parte di questo vino taroccato, invece, era destinata al territorio nazionale.

Nel magazzino usato dall’organizzazione criminale i due soggetti arrestati imbottigliavano, attaccavano le etichette e avvolgevano le bottiglie nella carta velina, assemblando poi le casse. Altre quattro persone sono state perquisite perché secondo gli inquirenti avrebbero collaborato coi due arrestati per immettere il prodotto sul mercato. Un quinto soggetto è rimasto coinvolto nelle indagini in quanto aveva procurato il vino da travasare nelle bottiglie vuote importate dalla Turchia. In tutto le persone indagate, a vario titolo, sono undici. L’accusa nei loro confronti è produzione e commercializzazione di vino contraffatto.

Nell’ordinanza emessa dal gip si rileva che “sussiste anche l’aggravante della organizzazione stabile, giacché le attività osservate sono poste in essere in maniera sistematica, cioè con carattere stabile e non occasionale, nonché in maniera organizzata, con preordinata pianificazione di medio termine e nella prospettiva di un ulteriore sviluppo, per il futuro, per l’esito positivo conseguito”.

Foto e video: Guardia di Finanza, Comando provinciale Firenze

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2 Commenti
    ruggerobarretti

    Credo sia il caso dare evidenza anche all’opera dell’ICQRF senza la quale la GDF, in questi ambiti, poco produrrebbe.

    giovanni

    e per che siete così duri! queste “operazioni” le fanno in u il nord italia! come mai la si e nel resto d’italia no?

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