Non si placano le polemiche per lo “strano” presepe artistico di Pontedera (Pisa), in cui campeggia il volto dell’influencer Chiara Ferragni al posto della Madonna. Il Codacons annuncia un esposto in procura: “Siamo di nuovo in presenza di un uso squallido delle immagini sacre per ottenere facile visibilità e citazioni sui giornali. Riteniamo non si tratti affatto di una forma d’arte, ma di una offesa al sentimento religioso: non a caso il presepe in questione ha suscitato proteste da più parti, proprio per l’uso commerciale e a scopo pubblicitario che viene fatto di una immagine cristiana”. L’esposto alla procura della Repubblica di Pisa viene presentato contro il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi (Pd). Il Codacons chiede “di aprire una indagine per i possibili reati di blasfemia e offesa al sentimento religioso, e chiede l’intervento dell’Arcivescovo di Pisa affinché faccia rimuovere con effetto immediato l’indegno presepe”.
Il capo della diocesi di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto, ha commentato così la vicenda: “È una grande tristezza assistere a queste forme di strumentalizzazione del mistero cristiano e di approccio superficiale e non di rado irriverente a ciò che di più caro è al cuore dei credenti in Cristo”.
Il presepe, come abbiamo già scritto, è stato esposto sul balcone del Comune di Pontedera e fa parte di un più ampio progetto artistico di decorazioni natalizie realizzato per l’amministrazione dalla Fondazione per la Cultura di Pontedera con il patrocinio della Regione Toscana.
A qualcuno la trovata piace. Uno di questi è il critico d’arte (e parlamentare) Vittorio Sgarbi. “La Madonna, la madre di Dio, è senza tempo e senza volto – dice al Tirreno -. Non è specificamente realistico. È un volto più ideale che astratto. Non ha un carattere specifico o realistico. Di conseguenza può essere attualizzato e questa attualizzazione è stata interpretata dalla Ferragni. Lo stesso Michelangelo nella sua Pietà lo realizzò come un volto di una poco più che ventenne… Nel corso dei secoli la Madonna ha avuto innumerevoli rappresentazioni. Lo stesso Pierpaolo Pasolini chiamò Silvana Mangano a interpretare la Vergine. Insomma ci si rifà a personaggi contemporanei. E così negli altri film che raccontano la vita terrena di Gesù, firmati da Franco Zeffirelli o da Mel Gibson, tanto per citare qualche opera che tutti abbiamo visto”. Sgarbi conclude così: “Trovo più dissacrante che una cantante, tra l’altro molto discussa sotto il profilo morale, abbia deciso di usare il nome di Madonna, la madre di Dio”.
Anche a don Armando Zappolini la Madonna-Ferragni piace: “Vuole essere un messaggio di positività – dichiara sempre al Tirreno -. E la Ferragni sta avendo molta visibilità come influencer. Si occupa di arte e non solo. Quello che ha fatto per gli Uffizi qualche mese fa con una sua foto di fronte alla Venere di Botticelli lo sappiamo tutti. Sono perfettamente d’accordo con quanto ha dichiarato il preposto del duomo, don Piero Dini (‘chi sa che volto aveva la Madonna?’). Sottoscrivo ogni sua parola a iniziare dal fatto che un Comune scelga di ospitare nel proprio edificio la Natività. Mi sorprende davvero che l’opera desti così tanta meraviglia”
Confonde il sacro con il profano e ciò offende chi crede. Le modelle di Caravaggio erano impersonali ed avevano l’unico scopo di fornire l’immagine di un volto femminile in quanto tale in modo da interpretare la bellezza della Madonna in modo astratto ed escludendo dall’opera ogni elemento soggettivo ed umano, poco importava se quelle modelle erano puttane o regine. Il “pastrocchio” (io lo ritengo tale, ma questa è una mia opinione) esposto sul balcone del sindaco, invece, “IDENTIFICA” la Madonna con un personaggio ben noto e reale, una cosiddetta “influencer” che per altro non a tutti è gradita e non da tutti è apprezzata. Io non sono un credente, ma rispetto chi crede. La Madonna, per chi crede, è un essere divino, trascendente e superiore, identificarlo con una persona reale, con i suoi pregi ed i suoi difetti, significa offendere l’immagine sacra. Si può ammettere che lo faccia un “artista”, certamente non il sindaco che deve rappresentare tutti ed in particolar modo la sensibilità dei credenti. L’esposizione dell’opera sul balcone del comune è irriverente ed offensiva, prima di tutto sul piano laico-politico e poi sul piano della religione.