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Covid, la Toscana torna “arancione” e spera nel “giallo”

- Cronaca
27 Novembre 2020

Buone notizie per la Toscana: dal 4 dicembre torna regione arancione. Il presidente Eugenio Giani lo ha comunicato con un video su Facebook dopo un colloquio con il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Dobbiamo rispettare le procedure di legge per rientrare quanto meno nella zona arancione. Oggi la Toscana è zona rossa e lo deve essere per legge per 14 giorni. Proprio per come era stato concepito il Dpcm – aggiunge – bisogna garantire continuità di condizioni migliori per due settimane. Finirà questo periodo il 29 novembre, domenica prossima – afferma il governatore – a quel punto il ministro Speranza mi ha detto che non possiamo anticipare, dobbiamo rispettare le norme. Quindi farà un provvedimento che porterà fino alla prima riunione del comitato tecnico scientifico, fissata per il 3 dicembre. Venerdì 4 dicembre – prosegue – il ministro potrà firmare l’ordinanza che riporterà la Toscana in zona arancione. Dobbiamo avere la pazienza di aspettare questi pochi giorni, dal 4 dicembre la Toscana potrà rientrare in una zona che permette di allentare la morsa e la chiusura degli spostamenti”.

A margine di una visita alla postazione drive through di Pisa, attiva per effettuare i tamponi anti Covid, Giani ha sottolineato che “i dati sono buoni perché siamo passati dagli oltre 2700 positivi dei giorni scorsi ai 1100 di oggi perciò aspetto con fiducia che le Toscana possa diventare arancione dal 4 dicembre e confido che se il trend si abbasserà ulteriormente nei prossimi giorni spero possa addirittura essere gialla per la settimana di Natale”. Il presidente ha auspicato “che i toscani continuino ad adottare comportamenti responsabili perché in una pandemia più che leggi e decreti contano i comportamenti dei singoli e dunque indossare le mascherine e rispettare il distanziamento sociale per ridurre il rischio di contagio il più possibile”.

Il termine della zona rossa in Toscana il prossimo 4 dicembre “è una buona notizia che da un lato ci infonde fiducia – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella – dall’altro ci conferma che le restrizioni della fascia rossa e anche la disciplina, il comportamento dei cittadini e delle imprese, hanno portato i loro frutti. Siamo proiettati nella giusta direzione in Toscana e a Firenze. I dati del contagio a Firenze mantengono una progressione positiva, ormai siamo stabilmente sotto i 400 casi positivi al giorno”.

Soddisfatto anche Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana. “Grazie ai toscani che hanno rispettato le regole, tutti insieme siamo riusciti a piegare la curva del contagio, ma non disperdiamo questo lavoro, bisogno ridurre i nuovi casi ai minimi termini e prevenire la terza ondata. Oggi per Covid-19 abbiamo 278 (3 in meno rispetto a ieri) persone ricoverate in terapia intensiva su 528 posti disponibili, mentre i ricoverati in area Covid-19 dopo il picco del 23 novembre (1832), oggi sono calati a 1635, 65 in meno rispetto a ieri – riferisce Mazzeo – I nuovi casi sono 1.117 su 6.247 soggetti testati (17,9% positivi) e 15.081 tamponi analizzati (di cui il 7,41% positivo). A questi si aggiungono i 3.263 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Oggi i comuni senza nuovi casi di Covid-19 sono 111 su 273”.

Intanto Marco Stella, consigliere regionale di Forza Italia, sottolinea che “per il previsto rientro in zona arancione della Toscana occorre tenere la capienza dei bus al 50%, ma mancano mezzi che consentano di aumentare nel corse nel trasporto pubblico locale sia urbano che extraurbano. Per questo è necessario trovare soluzioni alternative, e coinvolgere i mezzi in forza ai taxi, agli Ncc e i bus turistici ormai sempre più inattivi. Chiediamo che la nuova Giunta regionale affronti questo problema con la massima urgenza, in accordo con i sindaci, Anci Toscana e associazioni di categoria”. Stella prosegue ricordando che “tra auto, van e bus ci sono migliaia di mezzi in forza alle cooperative di tassisti, agli Ncc e alle compagnie di pullman turistici, che in questo periodo di crisi dovuta al Covid, hanno ridotto in maniera significativa la loro operatività. Un parco mezzi che potrebbe essere messo a disposizione dei cittadini a tariffe ovviamente calmierate e concordate. Utilizzando i mezzi del trasporto pubblico non di linea, tramite convenzioni regionali, possiamo cogliere una doppia opportunità: aiutare un comparto messo in ginocchio dalla pandemia, e aiutare i cittadini a viaggiare su bus e mezzi di trasporto non affollati”.

 

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