Il 21 maggio 2007 l’avvocato Mario Ingenito, noto penalista del foro di Roma, muore dopo una delicata operazione al cervello a cui è stato sottoposto all’ospedale Santa Chiara di Pisa. Dopo un contenzioso legale durato nove anni i suoi familiari hanno ottenuto un risarcimento pari a 840mila euro, più 60mila per il loro avvocato. A pagare è l’Azienda ospedaliera universitaria pisana, che ha deciso di non opporsi a quanto deciso dalla sentenza del tribunale di Pisa. Di fatto ammettendo alcuni errori compiuti in sala operatoria. In particolare, come spiega il Tirreno, l’errore sarebbe stato fatto nell’applicare il drenaggio.
Sicuramente l’operazione era delicata e presentava forti rischi. Su questo non ci sono dubbi e i familiari dell’avvocato, la moglie, due figli e il fratello, erano stati correttamente informati. Conclusa l’operazione al paziente viene applicato un catetere per far assorbire i liquidi della ferita e alleggerire la pressione sul cervello. Qualcosa va storto, proprio in questa fase, come emerge dalla consulenza del professor Giovanni Marello e della dottoressa Fabrizia Cioffi (Ospedale di Careggi). Le condizioni del paziente peggiorano e nel giro di poco tempo muore.
L’Azienda ospedaliera accetta l’esito della sentenza e paga la somma. La vicenda verrà segnalata alla Corte dei Conti per le valutazioni del caso: si tratta di stabilire se vi possa essere stato un danno erariale.
Foto d’archivio (Web)
ci sara’ la fila ora a portare il nonno o la nonna a farre l’operazione…
E vabbè, allora adesso tutti quelli morti da Covid potrebbero chiedere un risarcimento, per non averli curati abbastanza. L’errore ci può stare. Siamo umani. E ma ci sono quelle famiglie che vanno fino in fondo ed altri che si rassegnano. Questi erano più attaccati al denaro. Allora io che mi fidavo di una struttura con la presa dell’ossigeno, poi mi dissero che l’impianto non funzionava e così mia madre morì. Cosa avrei dovuto chiedere di risarcimento.