Lunghi servizi tv, paginate di giornali, articoli sul web. Lo spazio che l’informazione ha dato ai primi vaccini arrivati in Italia è impressionante. L’hanno chiamato “V Day“, il giorno del vaccino, con le immagini dei poliziotti che scortano le prime dosi destinate agli ospedali di ogni regione. In Toscana sono partite domenica mattina, 27 dicembre, intorno alle 8, le prime 620 dosi. All’alba sono arrivate all’ospedale fiorentino di Careggi scortate da un mezzo dell’Esercito e da lì sono partite per raggiungere 11 presidi ospedalieri della regione (San Giovanni di Dio di Firenze, San Giuseppe di Empoli, San Iacopo di Pistoia, Santo Stefano di Prato, AOU Pisana, Ospedali Riuniti di Livorno, San Luca di Lucca, Ospedale delle Apuane di Massa, AOU Senese, Ospedale della Misericordia di Grosseto, Ospedale San Donato di Arezzo) e una RSA, la Montedomini di Firenze.
Preparato e confezionato in modo da rispettare la catena del freddo, il vaccino è stato poi caricato a bordo di macchine specializzate, partite tutte contemporaneamente dall’ospedale fiorentino. Ogni vettura è stata scortata lungo tutto il tragitto dalle pattuglie della Polizia. Il carico è arrivato a destinazione in tutti gli ospedali il vaccino è stato somministrato ad un primo gruppo selezionato di medici e operatori sanitari.
“Oggi è, finalmente, l’inizio della fine della pandemia, perché la Toscana, assieme all’Italia e a tutta l’Europa, vede la luce in fondo al tunnel”, ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, a margine del Vax Day che si è svolto all’ospedale di Cisanello dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Pisa. “La scienza ha fatto tanto, trovando in pochi mesi questo vaccino. Ora, come istituzioni, non possiamo sbagliare. Come Regione Toscana dobbiamo perciò porci l’obiettivo di vaccinare entro l’anno, il 2021, tutte le toscane e i toscani, abbiamo una organizzazione eccellente come abbiamo dimostrato anche in questa giornata davvero speciale”.
“L’importanza della giornata è inutile sottolinearla”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Ciuoffo, parlando all’ospedale Santo Stefano di Prato. “L’impegno del sistema sanitario regionale e sotto gli occhi di tutti e deve andargli il nostro plauso, siamo tutti protesi alla cura e alla prevenzione dove il nostro personale medico e paramedico sta dando il massimo da mesi. Adesso che iniziamo la vaccinazione si apre una nuova fase carica di speranza che però non ci deve far abbassare la guardia”.
“Un momento di portata storica quello che stiamo vivendo stamani”, ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Un momento che parte dal presidio ospedaliero che per i toscani e per il centro Italia è un punto di riferimento e che segna il via per una fase importante e nuova. Con oggi inizieremo a costruire lo scudo protettivo per una popolazione che sta vivendo momenti difficili e assai delicati. Oggi è una partenza simbolica, con 620 vaccini in attesa della vera somministrazione che inizierà il 2 gennaio e porterà in quel mese 16420 dosi per coloro che sono in prima linea e per gli anziani nelle Rsa e poi, si continuerà, man mano che arriveranno le indicazioni del Governo, raggiungendo oltre 3 milioni di persone in Toscana”.
Giusta la gioia per gli enormi passai avanti fatti dalla scienza e l’inizio della vaccinazione di massa, però la strada è ancora lunga, quindi nessuno pensi che il peggio è passato e che ora la battaglia contro il coronavirus sarà una passeggiata. L’invito che vorremmo rivolgere ai politici è di tenere i piedi per terra e di continuare a lavorare senza fare troppi proclami. Agli organi d’informazione, invece, vorremmo suggerire di raccontare ciò che accade, evitando di esagerare facendo da megafono, come avvenuto, ad esempio, con l’arrivo dei vaccini. Il troppo stroppia…
Foto: Eugenio Giani (Facebook)