Dura polemica, a Cascina (Pisa), tra la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione. In Consiglio comunale si stava parlando di come agire per cercare di ottenere maggiori finanziamenti europei. Ma è successo qualcosa di spiacevole, un intervento (da parte di un consigliere del Pd) che ha mandato su tutte le furie la minoranza che, per tutta risposta, ha abbandonato i lavori. Ma cerchiamo di capire nei dettagli cosa è accaduto. Interviene l’assessore Claudio Loconsole (Istruzione e Innovazione) per illustrare il progetto “Ufficio Europa“. Finito il discorso il consigliere Federico Tasselli (Pd) prende la parola e attacca il centrodestra, invitando i suoi esponenti a sciacquarsi la bocca parlando degli allettanti fondi europei mentre “sventolano la bandiera del sovranismo antieuropeo”. Quelle parole non sono piaciute all’opposizione che, compatta, ha abbandonato l’aula.
“In consiglio comunale la minoranza pare non aver ancora metabolizzato la sconfitta elettorale – scrive in una nota il sindaco Michelangelo Betti -. Diventa difficile seguire la linea di attività dell’opposizione, divisa tra epiteti offensivi nei confronti di qualsiasi atto maggioranza e una formale e continua richiesta di collaborazione. Una collaborazione cercata con chi dimostrano di ritenere inadeguato. Dall’ultima seduta del consiglio comunale, a fianco di questi elementi contraddittori, si presenta anche una incapacità di accettare le regole del confronto politico e il dibattito in aula. Nel caso specifico ci siamo trovati a discutere una mozione sul potenziamento dell’attività per intercettare finanziamenti europei. Per i consiglieri di destra non dovrebbe essere elemento traumatico ascoltare un intervento che mette in dubbio la loro convinzione sul progetto dell’Europa unitaria. Da anni contestano l’Ue e da mesi, nell’europarlamento, votano contro varie misure di sostegno all’economia dei Paesi colpiti dalla pandemia. In questo quadro lasciare l’aula pare più un atto per la ricerca di visibilità che una scelta di sostanza, citando Nanni Moretti “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”.
Dura anche la presa di posizione di Cristina Bibolotti, capogruppo di Cascina Oltre-Cristiano Masi: “Uno spiacevolissimo episodio è accaduto in consiglio comunale: tutta l’opposizione ha abbandonato l’aula quando si stava discutendo della mozione proposta dai gruppi di maggioranza avente ad oggetto l’istituzione di un ufficio comunale proposto ad intercettare i finanziamenti europei. Il tutto con la scusa di un intervento, a dire della minoranza, poco rispettoso fatto da un consigliere Pd. Ebbene la minoranza cascinese a trazione Lega, ha inteso spostare il confronto sui giornali piuttosto che nella sua sede istituzionale: il Consiglio comunale. La minoranza ha scelto di abbandonare l’aula, evidentemente incapace di affrontare il confronto democratico, per trasformare il tutto in propaganda (ovviamente senza contraddittorio) da svolgersi sui giornali e sui social. Noi non ci stiamo. Ricordiamo che la sede naturale per discutere delle cose che interessano i cittadini, è e resta il Consiglio comunale…. Viene il dubbio che nell’impossibilità di trovare argomenti per non votare la mozione della maggioranza e non volendo assumersi la responsabilità della scelta, la minoranza abbia scelto una facile ma strumentale via di fuga accampando nulla più di una scusa. La minoranza dovrebbe avere maggior rispetto per le istituzioni e per i cittadini che li hanno votati”.
Ma il centrodestra cosa dice? “Maggioranza arrogante, presuntuosa, autoreferenziale e priva di contenuto e voglia di confronto”, tuonano i consiglieri della Lega. “Così anche un argomento di interesse, quale quello dell’organizzazione degli uffici comunali per cercare di intercettare e gestire finanziamenti europei e nazionali, che ci trova in sintonia, diventa motivo di scherno e derisione, stante le parole gravissime usate da un consigliere del Pd che addirittura invita l’opposizione a ‘sciacquarsi la bocca’ prima di parlare di certi argomenti. La colpa delle minoranze? Proporre due emendamenti alla mozione della maggioranza, per coinvolgere il Polo Tecnologico di Navacchio in questa opera di potenziamento dell’ufficio e richiamare nelle premesse del documento l’operato della passata amministrazione nella creazione dell’ufficio stesso, prima assente.”
Stefano Di Pede, capogruppo della lista civica Cosentini sindaco, sottolinea che “come avevamo più volte detto durante la campagna elettorale questa maggioranza non ha un progetto politico serio per Cascina, limitandosi a fare solo ideologica propaganda politica”.
Sulla polemica interviene anche Dario Rollo (Valori e Impegno Civico), ex sindaco reggente dopo l’elezione di Susanna Ceccardi al Parlamento europeo: “La concretezza delle azioni portate avanti nel tempo, che hanno permesso a Cascina di ottenere milioni di euro di finanziamenti negli ultimi anni, si scontra oggi con un’amministrazione che pone sempre e solo questioni ideologie, non analizza né dati, né documenti e confonde la politica del territorio con quella nazionale. A diversi mesi dall’insediamento, ancora nulla di concreto è arrivato da questa nuova amministrazione; quello che abbiamo visto sono, infatti, solamente attività e lavori già avviati in passato. Se pensano di prendere in giro i cittadini, si sbagliano. Noi vigileremo e denunceremo le loro enormi mancanze”.
Si fa sentire anche il gruppo consiliare del Pd. “A fronte di una discussione su un argomento apparentemente condiviso, c’è stato un vero e proprio esodo dalla sala consiliare. Il motivo? La pura e semplice libertà di opinione. L’esercizio legittimo del diritto di critica delle opinioni dell’altra parte, esercizio peraltro ampiamente utilizzato dalla stessa minoranza che non perde occasione per alzare i toni del dibattito, ha avuto come conseguenza l’abbandono della sala consiliare da parte delle minoranze. Ribadiamo che le opinioni si discutono in sala consiliare, sede istituzionale e consona al confronto per quanto aspro e scomodo esso possa essere. Condanniamo con forza ogni azione che svuoti il consiglio del proprio ruolo di luogo di scambio di idee fra le forze politiche e rivendichiamo il diritto di libertà di espressione e il diritto di critica. Abbandonare il campo non è mai una soluzione, rifiutare il confronto è segno di immaturità e di scarsa considerazione dell’altra parte. Oppure, a pensar male, data l’ora tarda “più che ‘l dolor potè ‘l digiuno”, visto che siamo in anno di celebrazioni dantesche!”.
Riflessione
Una polemica (anche aspra) ci può stare quando si discute di politica. La politica, del resto, nasce dallo scontro-confronto di idee, per trovare soluzioni. Arriva un punto, però, in cui le chiacchiere devono lasciare spazio ai fatti. Per questo in Consiglio, dopo aver fatto tutte le proteste del caso (compresa l’uscita dall’aula), i consiglieri avrebbero dovuto riprendere la discussione. Ai cittadini, infatti, interessano le soluzioni ai problemi. Il battibecco fine a se stesso interessa poco e dopo un po’ stanca. Ultima considerazione: con tutto il rispetto per i consiglieri comunali di Cascina, ma anche per quelli degli altri comuni d’Italia, ricordatevi che non sedete in Parlamento. Le vostre idee e i vostri punti di vista sono degni di rispetto, però non dimenticate che i cittadini vi hanno eletto per discutere e decidere sui progetti e i problemi legati al territorio. Occupatevi soprattutto di questo.