Il primo cittadino di Siena, Luigi De Mossi, è indagato dalla procura di Siena dopo un esposto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per alcuni lavori di scavo nella strada interna del Museo Santa Maria della Scala (foto). L’intera area è stata posta sotto sequestro. Questi i reati ipotizzati: danneggiamento al patrimonio archeologico e concorso in reato. De Mossi ostenta tranquillità: “Mi prendo le mie responsabilità, vediamo se altri faranno lo stesso. Questa è un’amministrazione che ha fatto e fa della trasparenza una propria cifra – ha aggiunto -. Francamente è la prima volta in carriera che, per lavori edilizi, per reati contravvenzionali, viene dato un avviso di garanzia al sindaco. La cosa bizzarra è che in tutta questa situazione il Comune di Siena è parte offesa. Adesso vedremo come andrà a finire: ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità, io mi sono sempre assunto le mie”.
Il quotidiano La Nazione scrive che il soprintendente di Siena, Andrea Muzzi, ha denunciato l’amministrazione comunale ai sensi della legge di tutela 42 del 2004. Il Comune, a quanto si apprende, avrebbe dovuto nominare una figura professionale ad hoc con il preciso compito di comunicare tutte le modifiche apportate al corridoio interno al Santa Maria della Scala, dove sono in corso i lavori. Ma questa nomina, sia pure obbligatoria, non sarebbe mai avvenuta.
Il sindaco De Mossi ha fatto sapere che provvederà in prima persona, come avvocato, alla propria difesa legale.
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