Nel Pd toscano le acque sono agitate. Lo abbiamo scritto nei giorni scorsi. Tutto ruota intorno all’idea di far candidare l’ex premier, Giuseppe Conte, alle elezioni suppletive per il seggio rimasto vacante alla Camera, dopo le dimissioni di Pier Carlo Padoan (andato a guidare Unicredit). Zingaretti gradirebbe la mossa, anche per suggellare in modo ufficiale l’asse Pd-M5S. Ma in Toscana si sono subito alzate le barricate, con la segretaria regionale Simona Bonafè che chiede a gran voce di lasciar decidere i territori. Ne è nato uno scontro, durissimo, tra lei e il suo vice, Valerio Fabiani (zingarettiano), con Bonafè che ne ora pretende le sue dimissioni. Come si può facilmente intuire è una guerra di trincea tra correnti dello stesso partito. Ma non solo. Anche Italia Viva non vorrebbe Conte a Siena, e anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, mette le mani avanti difendendo le scelte del territorio.
Ma c’è un’altra questione, molto delicata, che infiamma la polemica in senno al centrosinistra. Si tratta della proposta del presidente della Regione, Eugenio Giani, di modificare lo statuto dell’ente per nominare un assessore in più e due sottosegretari. Proposta già avanzata alcuni mesi fa ma rimandata. Ora Giani è tornato alla carica, minacciando conseguenze (“chi voterà contro la riforma voterà contro di me”) ma gli hanno risposto picche anche nel suo partito, il Pd. Nessuno, a parte Giani, vuole correre il rischio di varare questa modifica raccogliendo poi gli insulti dei cittadini (vi sembra questo il momento? È questa la priorità per i toscani?).
Conti alla mano il Pd ha i numeri per approvare da solo il nuovo Statuto, ma la questione è politicamente molto delicata. Quali conseguenze potrebbe avere una mossa di questo genere, anche in vista delle prossime elezioni amministrative? Che segnale darebbe ai cittadini il centrosinistra, mostrando di pensare di più alle poltrone che ai problemi concreti, a partire dai vaccini per arrivare alla gravissima crisi di commercianti, ristoratori, albergatori e molte altre attività messe in ginocchio dalla pandemia?
Ma per quale motivo Giani ha bisogno di allargare la Giunta? Ufficialmente per “far viaggiare ancora meglio la squadra di giunta, una modifica che la legge ci permette di fare, non si tratta di una forzatura, ma di un adeguamento necessario”. E a tal proposito dice di aspettarsi “appoggio pieno dalle forze di maggioranza, Pd e Italia Viva, che del resto hanno votato già sì a questo cambiamento quando hanno votato a favore del mio programma illustrato nella prima seduta del consiglio regionale toscano”. La posta in gioco, in realtà, è molto più alta. C’è un doppio braccio di ferro, uno tra gli zingarettiani e le altre correnti del Pd, l’altra tra il Pd e Italia Viva (con i dem che vorrebbero far salire in maggioranza il M5S, al posto dei renziani). Una lotta di potere (e di poltrone) che non è un bell’esempio da mostrare ai cittadini.
Era meglio se i Toscani votavano Susanna Ceccardi come presidente della regione. Questo Giani non va.
la politica della sinistra in Toscana, fin dal 1970, è basata sul clientelismo senza fare nulla per favorire l’economia reale e le infrastrutture (anzi, si cerca di frenare tutto con chiacchierate interminabili). nonostante questo, la maggioranza dei miei corregionali continua a votarli. evidentemente, in Toscana essere masochisti è un fatto genetico. io ho sempre votato bene e non ho nulla da rimproverarmi
Povera Toscana da sempre in mani sciagurate. Ora sembra l’unica Regione d’Italia in cui gli ottantenni sono all’oscuro di quando e se saranno vaccinati.
E’ il Governo che i Toscani si meritano e si sono votati.
Povera Toscana, in che mani è finita da anni …..