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Com’è finita (davvero) Pisa-Spal: 0-3

- Sport
16 Marzo 2021

Andrea Gelli

Dopo Cittadella, altra disfatta del Pisa, stavolta tra le mura amiche, ancora una volta per merito della Spal che dopo i 4 gol dell’andata stavolta ce ne rifila 3, senza possibilità di replica. Pisa mai in campo, complici i numerosi infortuni, il Covid ma soprattutto l’ennesima formazione cambiata (in peggio) da D’Angelo che anziché ispirarsi a Pirlo che fa giocare sempre gli stessi (cit.) lui cambia e cambia sempre. E chi fa giocare? Marsura, uno che hanno mandato via da Livorno e invece D’Angelo lo propone titolare, come se non gli bastassero le critiche che gli arrivano… contento lui!

Ma andiamo con ordine, primo tempo in cui l’arbitro salva il Pisa, non buttando fuori Quaini reo di una entrata a tibia rigida sul tacchetto del povero Strefezza, andata di lusso. La Spal addormenta il Pisa, tiene palla con un possesso estremo e impegna più volte Gori in parate impossibili, Asencio è più veloce della sua Porsche d’oro e Sala dimostra di meritare la convocazione in Under 21 a discapito di Birindelli. La fortuna del Pisa finisce però a fine frazione, palla persa da Marsura in area, contropiede e Asencio scaraventa in goal di Rabona un perfetto invito di Dickmann, Gori può solo ammirare e ringraziare di poter raccontare ai nipoti di aver giocato, per qualche mese, con uno così. Nella ripresa ti aspetti la reazione del Pisa e invece la Spal ha numerose occasioni per chiudere il match, ma non le sfrutta.

D’Angelo in confusione fa subito tutti i cambi ma al solito non ne azzecca mezza. Spal che resta competitiva nonostante l’infortunio di Asencio (a proposito, auguroni di pronta guarigione e che non ti si ingrippi mai il motore della Porsche) arriva finalmente al raddoppio con Floccari e poi al terzo goal per un autorete di Siega (o goal di Segre, tanto siamo lì), ancora mi chiedo come mai lo abbiano fatto entrare. Nel dopopartita D’Angelo si dirà soddisfatto dei suoi e si lamenterà di non aver un Asencio in squadra, beata la Spal. Knaster minaccia di portare tutti in ritiro a Lignano Sabbiadoro, ad aiutare gli esercenti degli stabilimenti a piallare la rena per l’imminente stazione balneare. E adesso tutti a Lignano, o meglio almeno un pisano trapiantato, Zona Rossa o non Rossa, sicuramente ci sarà!

Andrea Gelli

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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