Nella puntata di oggi parliamo di una storia inconsueta, quella di Riccardo Romiti, un ventenne di Greve in Chianti che si è appena laureato campione del mondo di Starcraft 2, un videogioco che in Corea del Sud è una vera e propria ossessione nazionale. Riccardo, conosciuto come Reynor, è parte di una squadra professionistica e si è allenato per anni per arrivare al top. Eppure molti non lo considerano un atleta, come tutti coloro che eccellono negli eSports. Il settore, però, è in crescita vertiginosa, con investimenti miliardari ed ascolti da fare invidia agli sport tradizionali. C’è pure chi vorrebbe gli eSports alle olimpiadi estive.
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L’Italia è molto indietro in questo settore ma il cambiamento sta arrivando anche da noi, visto che ad esempio parecchie squadre di Serie A hanno creato squadre di eSports per prendere parte alle competizioni sponsorizzate dalla FIFA. Sono davvero sport o solo passatempi? Dove è la discriminante? Il tiro con l’arco e il tiro al volo sono discipline olimpiche dove si richiede forza mentale più che fisica. Perché loro sì ed i videogiochi no? Perché lo skateboard e la breakdance sono sport olimpici mentre le freccette o gli scacchi no? Dove finirà la rincorsa al pubblico giovane, che ignora sempre di più le discipline tradizionali? Quale sarà il limite del ridicolo? Fateci sapere come la vedete partecipando alla conversazione sui nostri profili social:
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