Finalmente è arrivato il momento delle persone fragili: vaccino anche per loro in Toscana. Solo che in troppi hanno provato a prenotarsi sul portale della Regione, che ovviamente è andato in tilt, facendo montare la rabbia tra i cittadini beffati dalla promessa rimasta sulla carta. Si calcola che in Toscana siano almeno 65mila le persone estremamente fragili, per cui è consigliabile somministrare il vaccino anti Covid. Ma a disposizione, martedì 23 marzo alle ore 19, c’erano solo 15mila dosi di Moderna. Non avranno tentato tutte le 65mila di ottenerlo, però sicuramente sono state un numero sufficientemente alto a tal punto da mandare in tilt il sistema.
“È una procedura assurda – racconta la signora Sabrina a NotiziediPrato.it -. Siamo una categoria a grosso rischio e tutti aspettavamo il vaccino come manna dal cielo. Risultato: in tanti si sono collegati in simultanea e alla fine non funzionava nulla. Tutto bloccato. Ma non si poteva, visto i pochi vaccini e la numerosa utenza, prevedere uno scaglionamento per patologia? Ma cosa era: un gratta e vinci?”. In effetti molti hanno avuto la sensazione, assai poco edificante, di trovarsi di fronte una “lotteria del vaccino”, dove tentare la sorte sperando di essere fortunati e ottenere l’agognato siero. “Già le nostre patologie ci costringono a vivere nel dolore e nella paura del Covid – prosegue Sabrina -. Dobbiamo sentirsi beffati anche da chi ci amministra? Chi è stato convocato fino ad ora con che criterio è stato scelto? Random? E poi per alcune categorie di malati perché si scrive solo al momento di prendere l’appuntamento, e non prima che dovevamo sentire il reparto? Il mio reparto, per esempio, non ha saputo inizialmente dirmi niente sulla vaccinazione, se non rispondere ad una mail che era stato aperto il portale. Ed è un reparto dove siamo tutti schedati”.
Da Pisa si segnalano altri problemi. Come scrive La Nazione c’è un 59enne di Cascina (Pisa), in attesa da un anno e mezzo di trapianto polmonare (persona dunque fragilissima) che per il vaccino ha ricevuto un appuntamento a Siena. Dovrà farsi 250 km in ambulanza, tra andata e ritorno, attaccato all’ossigeno. Poi ovviamente dovrà ripetere il viaggio per la seconda dose del vaccino. Com’è possibile una cosa del genere? A Pisa o nei dintorni non esisteva proprio la possibilità di vaccinarlo? Possibile non tenere conto delle situazioni di estrema difficoltà di certe persone? Giuseppe Gagliano, questo è il suo nome, non vuole passare avanti a nessuno e non chiede di essere vaccinato per forza a Pisa. Vuole solo far sapere a tutti il suo sdegno: “Tutto questo è una vera assurdità, una gestione che mi viene da definire disgustosa”.
Sempre su La Nazione leggiamo di un’anziana di 87 anni di Volterra (Pisa), che vive attaccata alla macchina dell’ossigeno, giorno e notte. Dove che il medico le ha sospeso la cura al cortisone per poterla far vaccinare, la signora attende che la chiamino. È una persona fragile e quindi chiede e ottiene di essere inserita in quella lista. Nei giorni scorsi viene preallertata come riserva, ma la chiamata fatidica, quella di presentarsi per l’iniezione, non arriva. Troppo pochi i sieri messi a disposizione, questo è evidente, però c’è stato sicuramente anche qualche problema organizzativo, visto che è emerso come la Regione, nei giorni scorsi, fosse molto indietro nelle vaccinazioni agli over 80. E se non copriamo prima gli anziani e le persone fragili, chi dobbiamo coprire?
“Sono una persona sottoposta a terapia immunosoppressiva – si legge ancora su NotiziediPrato.it – quindi rientrante nelle categorie a rischio per le quali si era aperta la possibilità di prenotare la vaccinazione. Il giorno 4 marzo sul portale della Regione appare l’indicazione che le persone che rientrano nell’elenco delle categorie a rischio (come indicato nel piano vaccinale nazionale) saranno contattate quanto prima dalle Asl che le hanno in carico per la vaccinazione. Il 15 marzo la dicitura sul sito cambia e si richiede una preadesione alle persone di cui sopra, che, si ripete di nuovo, saranno poi contattate dalle Asl che le hanno in carico. Ieri alle 18.30 ricevo un sms dalla Regione, contenente un codice, dove mi si indica di prenotarmi a partire dalle 19 sul portale dedicato. Ho speso un’ora intera sul portale (dalle 19 alle 20) e sono riuscito quattro volte ad arrivare in fondo, dopo innumerevoli tentativi, alla pagina di “conferma prenotazione”, salvo poi veder apparire il banner “Si è verificato un problema, ma non dipende da te” e vedermi rigettare la richiesta. Ho provato su tutte le province toscane, ma le dosi sono esaurite. Questa situazione non è frustrante, è semplicemente vergognosa: si è letteralmente giocato sulla pelle delle persone fragili dando il via a un ‘chi prima arriva meglio alloggia’ che non ha nessun senso di esistere”.
Intanto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, prova a rassicurare i propri cittadini: per quanto riguarda la vaccinazione anti Covid per gli over 80 “i giornali nazionali dicono che noi abbiamo inoculato 90 mila vaccini, ma il dato vero supera i 100.000, numero che ci porta avanti di almeno i 5 o 6 punti percentuale nella classifica nazionale” e “oggi gli over 80 che riceveranno il vaccino sono 13 mila e lo inoculeranno i medici di famiglia, e domani saranno 16.000, mentre dopodomani 11 mila. Entro il 25 aprile tutti gli anziani over ottanta avranno la prima vaccinazione”. E sul “caos” per le quindicimila dosi riservate ai super fragili si difende: “Noi mettiamo 15mila dosi di vaccino, che sono quelle che abbiamo, perché io non posso moltiplicare i pani e i pesci, per i super fragili che in Toscana sono 80mila. Questi 15mila vaccini che ci sono arrivati corrispondono a 15mila prenotazioni e lo so che ne sono rimasti 65mila persone senza poter corrispondere al proprio desiderio, ma i numeri sono questi. Man mano che arrivano i vaccini, noi li rimettiamo sul portale”.
Immediata (e inevitabile) la polemica politica. “Non smette di stupire la scelleratezza della campagna vaccinale toscana messa a punto da Giani e Bezzini”, scrivono Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, e Jacopo Cellai, consigliere comunale FdI a Firenze. “In Toscana più della metà dei volontari dei servizi sociosanitari non ha ricevuto neanche la prima dose di vaccinazione. È inutile che il presidente Giani continui a dire che queste categorie non sono state vaccinate perché non arrivano le dosi. La Regione ha scelto di dare la priorità ad altre categorie come avvocati e personale degli uffici giudiziari. I volontari sono cittadini che, senza ricevere alcun compenso, si mettono a disposizione della collettività per garantire servizi essenziali. Durante la prima fase della pandemia, tutti abbiamo riconosciuto il valore e il sacrificio di queste persone. La Regione però sembra essersi dimenticata del ruolo svolto dai volontari, tanto da non aver dato loro la giusta priorità nella vaccinazione. Il centrosinistra deve rispondere ai cittadini delle scelte fatte”.
“Ci sono giunte da tutta la Toscana segnalazioni via telefono o Facebook di utenti facenti parte delle cosiddette “fasce fragili” che da ieri sera hanno avuto l’impossibilità di prenotare il vaccino in qualunque centro vaccini della Regione! In tanti hanno provato a prenotarsi sul portale: inutilmente!”, scrive in una nota Stefano Mugnai, vice presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. “E non solo ieri alle ore 19, ma anche alle ore 24 , oppure alle 2 o 3 di notte! C’è chi infatti ha messo realmente la sveglia per alzarsi a notte fonda ma sempre in modo vano. Una vergogna! Questa sarebbe l’assistenza particolare destinata alle fasce fragili? A coloro che meno di tutti dovrebbero avere problemi ed ansie? Speriamo che nel corso della giornata le cose migliorino, anche perché difficile possano andar peggio. Il presidente Giani sta trasformando la prenotazione vaccini in una riffa a colpi di clic, roba da pazzi! La Regione Toscana giorno dopo giorno accumula figuracce imbarazzanti. Prima sono arrivati i numeri pessimi sui vaccini over 80 dove la Toscana è risulta ultima per fiale somministrate agli anziani, poi sulle dosi assegnate ogni 100 abitanti risultando ultima regione in Italia ed infine lo scandalo sollevato adesso sulle prenotazioni dei vaccini. Giani, lo abbiamo già detto, deve riorganizzare tutto. A cominciare proprio dal sistema di prenotazione vaccini che deve essere più comodo e facile da usare. Non possiamo trasformare un servizio essenziale, in una gara a chi compone prima un numero di telefono. Finiamola di renderci ridicoli come regione davanti ad un Paese intero”.
E poi i sinistrati sparlano della Lombardia! Ma si guardassero in casa loro, IPOCRITI!