A un pensionato pisano è capitata una brutta disavventura. Nei giorni scorsi, come si legge su La Nazione, si era prenotato per il vaccino, quando all’improvviso, per motivi precauzionali, il 15 marzo il siero Astra Zeneca è stato bloccato dalle autorità. Il suo appuntamento era in programma sabato 20 marzo. Lui, come molti altri, capisce la situazione e mette nel conto di dover pazientare, se non altro quando la situazione si sbloccherà sarà più tranquillo. Nel frattempo il 19 marzo Astra Zeneca ha ottenuto il semaforo verde, le vaccinazioni ripartono regolarmente. Nessuno però si fa vivo e il pensionato non si presenta il giorno seguente. Lo fa il giorno dopo, per andare a chiedere informazioni, non avendone ricevute. Gli spiegano che, purtroppo, l’appuntamento è saltato e che quindi deve rifare tutto da zero: in pratica deve riprendere un appuntamento, registrarsi sul sito della Regione Toscana e aspettare, con certosina pazienza, che si apra la possibilità di prenotarsi (legata alle dosi a disposizioni della Regione).
Nessun problema per l’uomo. Si mette davanti al computer e per un giorno intero prova a collegarsi al portale. A quel punto scopre l’inghippo. Non riesce a prenotarsi. L’uomo non si perde d’animo e chiede aiuto alla figlia, che è medico. Anche lei non ci riesce. Decisi ad andare fino in fondo si attaccano al telefono e, dopo un’attesa di circa 40 minuti, tra messaggi registrati e musichetta ingannare per l’attesa, un operatore risponde: controlla manualmente la situazione e comunica all’uomo una frase di questo tipo: “Per noi lei è già stato vaccinato”.
Il giorno 20 marzo, quella dell’appuntamento, la fialetta con il vaccino di Astra Zeneca che era stata assegnata al pensionato risulta regolarmente somministrata. Ma a chi, visto che il diretto interessato non è andato a farsi vaccinare? Chi si è preso la sua fiala? Può essere che sia andata a un “riservista”, una di quelle persone disposte che si era messo in lista sperando in qualche rinuncia. Ma per quale motivo, però, la fiala risulta somministrata all’uomo a cui era stata assegnata. Proprio un bel pasticcio, che in qualche modo dovrà essere risolto. Tocca a lui, ora, l’onere di dimostrare di non essere stato ancora vaccinato. Davvero surreale.
Foto: Fotogramma (ilGiornale.it)
chissà quanti Scanzi vi sono in toscana!!
Perchè non trasferire in “Siberia” i gestori della Regione Toscana.
non disperi, a qualcuno è capitato di peggio, risultava morto e ha dovuto procurarsi il certificato di esistenza in vita! Solo che non capisco che li firma questi certificatti, il padre eterno? Cmq se vuole gli cedo il mio di vaccino tanto non lo farò, preferisco farmi curare dalla associazione ‘ippocrateorg.org’ costituita da tanto di medici e ricercatori che purtroppo non possono operare per l’ostracismo di sua ‘santezza’ Ema!