Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la disavventura di un ragazzo di 29 anni Prato che, per vaccinarsi, ha ricevuto un appuntamento all’isola d’Elba, a oltre 220 km di distanza (solo andata) dovendo prendere l’auto (o il treno) e il traghetto. Giusto per semplificare le cose. Uno non pretende di farlo sotto casa il vaccino, ma nemmeno così lontano. Oggi il presidente della Regione, Eugenio Giani, si scusa per quanto accaduto. “È stato un nostro un difetto di informazione. Chiedo scusa a quel ragazzo”, dice rispondendo ai giornalisti a margine di un’iniziativa a Livorno.
Il giovane, Francesco Carfì, impiegato di banca, soffre di una rara malattia e per questo rientra tra i super fragili, ha diritto a vaccinarsi prima degli altri: dopo aver ricevuto quell’assurda convocazione ha presentato un esposto ai carabinieri di Vernio (Prato). Giani non lo dice chiaramente ma sembra criticare la decisione del giovane: “È chiaro che se avesse posto la questione all’Asl che lo ha contattato facendo presente il disguido, il buon senso dell’operatore gli avrebbe trovato un altro posto più vicino a casa, magari entro 2-3 giorni. Ma il difetto è stato nostro: mi scuso con quel ragazzo. Purtroppo, quando si gestisce una grande mole di persone può capitare un disguido”.
Francesco racconta a La Nazione sono andate le cose: “Ho visto che c’era una disponibilità sulla provincia di Livorno e ho preso subito il posto salvo poi scoprire che l’appuntamento era al punto vaccinale di Portoferraio. Ho avuto un attimo di smarrimento, poi ha prevalso la voglia di non sentirsi sempre in pericolo. È una corsa al massacro. Non può essere questa la strategia pensata per vaccinare i supefragili, persone malate con patologie gravi che si ritrovano a dover fare a cazzotti anche col sistema per avere una dose di vaccino: un’assurda gara a chi arriva prima”.
Francesco è andato lo stesso, nonostante, la distanza: “Sarei andato anche su Marte pur di farlo, ma vi faccio una domanda: pensate a una persona anziana, gravemente malata, non avvezza all’uso dello smartphone o del pc, a una persona con problemi di mobilità o di lavoro… In poche parole, provate a immaginare chi sta peggio di voi (e di me): credete sia giusto che la prenotazione del vaccino riservato a queste persone possa produrre simili risultati? Pensate sia normale che una persona considerata fragile, nel pieno della pandemia, per poter fare il vaccino debba farsi due ore di auto e un’ora di traghetto?”.
Comprensibile e giusto lo sfogo di questo giovane. Apprezzabili le scuse di Giani. Anche se quella critica velata se la sarebbe potuta risparmiare.
Giani pensi a raddrizzare la situazione vaccinale che si stà passando per la Regione che vaccina gli amici degli amici, invece che fare “critiche velate”.
Giusto ieri da Giletti hanno mostrato in tv il caso dell’anziana madre del giornalista Alessandro Milan che dal comune di residenza era stata convocata in un centro di vaccinazione lombardo distante 120 km, naturalmente una ondata di indignazione si è riversata immediatamente sulla Regione Lombardia.
Peccato, bastava aspettare un poco ed ecco che in Toscana hanno fatto molto meglio ma questo Alessandro Milan, impaziente di sputare sulla regione, non se lo poteva aspettare .
“E’ chiaro che se avesse posto la questione alla ASL che lo ha contattato…”questo Giani non sa nemmeno che il “contatto” avviene con una prenotazione su un format informatico che detto alla Fiorentina non conosce se..a . Ma in che mani siamo messi?