– Tommaso Giacomelli –
Una Fiorentina dai due volti quella vista nel posticipo domenicale al Franchi di Firenze. Gli uomini di Iachini hanno disputato un primo tempo sconcertante, fra i più brutti della stagione, al cospetto di un’Atalanta bella e organizzata. Gli oltre trenta punti di differenza si sono visti tutti nei primi quarantacinque minuti e solo grazie alle prodezze di Dragowski, la Viola è rientrata negli spogliatoi con solo due gol al passivo (entrambi a firma di Zapata). Nella seconda frazione di gara si è accesa una scintilla, in modo del tutto improvviso, che ha ridato carica e vigore alla squadra di casa, tanto da recuperare in meno di dieci minuti il doppio svantaggio. L’uomo della riscossa è stato Dusan Vlahovic, autore di una brillante doppietta e uomo squadra sempre più determinante,, nonostante la giovane età. Insieme al portiere polacco, è stato l’unico a lottare dal primo all’ultimo minuto, spendendosi in movimenti su tutto il fronte d’attacco e pressando gli avversari fino al triplice fischio finale.
La Fiorentina, quindi, con un po’ di orgoglio e irrazionalità è riuscita a recuperare una partita che sembrava impossibile da riprendere. Purtroppo la squadra di Iachini, mostra sempre il suo profilo peggiore e tre minuti dopo aver pareggiato, regala un calcio di rigore all’Atalanta per fallo di mano di Martinez Quarta (uno dei peggiori in campo). A trasformarlo ci pensa Ilicic, un ex sempre pronto a pungere la Fiorentina. Alla fine, ancora Dragowski tiene la Fiorentina in gara, ma la sfida finisce con una punizione di Biraghi gettata sulla barriera.
Il risultato conclusivo è forse più bugiardo di quello che si è visto sul campo di gioco. La Fiorentina è stata brutta e anarchica, con alcuni giocatori davvero lontani dalla sufficienza. Ambrabat è l’ombra del centrocampista visto a Verona, sulla sua prestazione pesano i tantissimi palloni persi, Martinez Quarta non è mai riuscito a tenere a bada Zapata, ma anche i suoi colleghi di difesa non sono stati da meno. Male anche i vari Castrovilli e Biraghi, mentre Kouame si salva solo grazie allo splendido assist per il secondo gol di Vlahovic.
La Fiorentina rimane a 30 punti in 30 gare, ma fortuna sua il Cagliari – che apre la zona retrocessione- resta lontano 8 lunghezze. Adesso la squadra di Iachini deve affrontare le due trasferte di Sassuolo e Verona, ma deve dare di più perché non può sperare di confermarsi in Serie A solo per i demeriti altrui.
Foto: Lapresse – Jennifer Lorenzini (ilGiornale.it)