– Andrea Cosimi –
Smaltita l’amarezza per la vittoria buttata via a Pordenone, che avrebbe dischiuso la possibilità di un finale di stagione importante, il Pisa domani torna a Frosinone, trasferta ostica per tradizione. La squadra di Mister Grosso, subentrato a Nesta e tra le delusioni di questo campionato, non vince dallo scorso 6 marzo, 2-1 a Cosenza. Addirittura l’ultima vittoria tra le mura amiche, al “Benito Stirpe”, è del 5 dicembre 2020, 3-2 sul Chievo. Ovvio che l’ambiente ciociaro sia carico e determinato non solo per ritrovare i tre punti, quanto anche e soprattutto per allontanarsi dalla zona che scotta.
I neroazzurri, come scritto, detto e ripetuto, hanno la Salvezza in pugno: non c’è ancora la matematica e solo un harakiri inaccettabile ed impensabile potrebbe inguaiarci, l’importante è mantenere almeno cinque punti di distacco dalla quart’ultima posizione. Senza dimenticare che nulla va dato per scontato, perché le ultime giornate di campionato potrebbero fornire esiti opposti ad ogni più logica previsione. Né affidarsi troppo ai famosi tre punti, l’ultima giornata, con l’Entella: Andria nel 1994 e Brescia nel 2009 dovrebbero aver insegnato qualcosa a tutto l’ambiente.
Per questo domani è lecito sperare, e pretendere, di non vedere approcci e gestioni della partita tipo quello avvenuti a Pescara o nello sciagurato secondo tempo contro il Pordenone. Nessuno chiede la luna, c’è soddisfazione per il traguardo che si avvicina, quello della permanenza nel calcio che conta, ma il timore che manchi la giusta determinazione per portare a casa un risultato positivo, visto il quasi naturale appagamento per una posizione di classifica tranquillizzante, esiste. Ai laziali mancherà il difensore Salvi, squalificato. Davanti imbarazzo della scelta tra grandi nomi che hanno però prodotto appena 29 reti. Sarebbe bello e appagante vedere un Pisa che non molla di un centimetro, tiene dietro senza sbavature e amnesie, e torna imbattuto. Perché diversamente, tre giorni dopo, la partita interna con il Venezia non dovrà essere fallita.
Non è ancora tempo di parlare del progetto sportivo per la prossima stagione, né è opportuno commentare quel che avverrà per Stadio e Centro Sportivo, a bocce ferme si potrà farlo. Siamo alle porte di una svolta storica e ad un bivio tra provare ad essere “grandi” puntando al ritorno in serie A o consolidarsi in una categoria che deve essere l’obiettivo minimo del nostro futuro.
Foto: Gabriele Masotti