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Il calcio si racconta con i 45 giri

- Interviste, Tempo libero
3 Giugno 2021

Correva l’anno 1964 quando in Sudafrica veniva condannato all’ergastolo Nelson Mandela, la pallavolo entrava di diritto tra gli sport olimpici, Sergio Leone girava “Per un pugno di dollari” e la Nutella stava per essere lanciata sul mercato. In quello stesso anno Gianni Ravera era direttore artistico del quattordicesimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo che vide trionfare Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età” (che vinse poi anche l’Eurofestival). In quell’anno, al termine del festival dei fiori lo stesso Ravera volle realizzare una kermesse che vide diciotto cantanti dedicare altrettante canzoni alle più famose squadre di calcio italiane. Così Nilla Pizzi incitava con Forza Toro la sua Torino, Gianni Morandi il Bologna, Piero Focaccia l’Atalanta e una giovanissima Equipe 84 con Canarino va’ (un disco oggi ricercatissimo) tifava per il Modena. Questa manifestazione chiamata “Una canzone per la vostra squadra” è oggi il punto di partenza scelto da Daniele Sgherri e Federico Pieri per il libro che proprio da quell’evento prende il titolo. Il volume, di 216 pagine tutte a colori appartenente alla collana Musica in Mostra, è la narrazione per immagini del legame stretto tra calcio e musica, un legame che conta 450 copertine di 45 giri contenenti inni e canzoni dedicate a tutte le squadre italiane. Tante quelle toscane tra cui il Grosseto, città natale dei due autori. Dopo aver visto il volume abbiamo voluto porre al professor Daniele Sgherri qualche domanda.

Buongiorno Daniele, sua è l’idea di questa collana. In cosa consiste?
“La collana consiste in una serie di volumi tematici legati a manifestazioni canore italiane o artisti italiani che costituiscono i cataloghi delle mostre musicali che da anni portiamo nelle città della penisola. Ogni volume quindi contiene le copertine e le label dei 45 giri pubblicati. Nasce dalla mia forte passione per il collezionismo, un collezionismo legato ai 45 giri della musica italiana che poi si è arricchito di collaboratori e amici come Federico Pieri che della stessa passione si nutrono”.

Dietro questa collana quindi si nasconde un gran lavoro di ricerca discografica. Quanto tempo richiede una pubblicazione di questo tipo?
“Circa un anno di lavoro ma in realtà la ricerca discografica è qualcosa che non ha un inizio o una fine. Da trent’anni io e Federico Pieri siamo alla ricerca di rarità musicali e solo quando abbiamo concluso una collezione pensiamo alla realizzazione della mostra e del catalogo. Per quest’ultimo lavoro la ricerca è stata molto impegnativa perché molti di questi dischi erano stampati in tirature limitatissime e da case discografiche pressoché sconosciute ma, anche grazie alla partecipazione di Alessandro Lancellotti, siamo riusciti a raccogliere tutto il materiale realmente pubblicato”.

E per ognuno di questi dischi avete riportato una didascalia con le informazioni discografiche ad esso relative…
Certamente. Queste informazioni sono un’assoluta necessità per il collezionista che è legato a nomi, a date e a numeri di catalogo”.

Quindi i primi fruitori saranno altri collezionisti?
“Sicuramente loro, ma non solo. Abbiamo visto che molti semplici appassionati scelgono di acquistare i nostri volumi perché le copertine dei singoli hanno un forte impatto emotivo. Questo è stato evidente soprattutto con i due libri dedicati al Festival di Sanremo e a Un Disco per l’Estate. Inoltre ad usufruire della nostra ricerca sono anche esperti del settore che qui trovano molte informazioni raccolte in un unico testo”.

Il libro sul Festival di Sanremo è stato il primo lavoro della collana. Perché la scelta di dividerlo in due volumi?
“Per raccontare settant’anni di Festival, anno per anno, inserendo tutte le copertine di tutte le canzoni partecipanti sono state necessarie oltre 1200 pagine. Quando dico tutte le copertine intendo che non ci siamo limitati a inserire le prime stampe di ogni canzone ma abbiamo ricercato tutte le edizioni alternative e le ristampe seguite negli anni”.

I temi da voi trattati sono tanti: oltre i già citati avete trattato la manifestazione canora Un disco per l’estate, la storia dell’etichetta discografica Numero Uno (famosa per essere stata la casa discografica creata dalla coppia Battisti Mogol), la storia de Il Musichiere di Mario Riva e monografie di Bruno Lauzi e Mario Tessuto. A quale di questi libri è più affezionato?
“Per quanto mi riguarda a quello sulla Numero uno: da lì parte, circa trent’anni fa, la mia passione per la ricerca sulla storia della musica. Tuttavia anche altri sono stati per me importanti. Ad esempio quello su Mario Tessuto. Per realizzarlo abbiamo intervistato Mario e la moglie Donatella e da qui è nata una splendida amicizia”.

Cosa avete in cantiere per il futuro?
“Molte cose ma quella che vedrà per primo la luce è una monografia su una grande cantante purtroppo prematuramente scomparsa”.

Non ci vuole dire di più?
“Si tratta di Mia Martini. Di lei affronteremo tutta la discografia mondiale e quanto d’altro esista di collezionabile su di lei. Sarà un’opera omnia degna del suo nome”.

Anche questo la vedrà in coppia con Federico Pieri?
“Assolutamente sì. Federico è uno dei più importanti ricercatori discografici. In questa pubblicazione comparirà tra gli autori anche Fabrizio Manca, il collezionista che ha condiviso con noi tutto il materiale in suo possesso sulla grande Mimì”.

La conversazione con Daniele Sgherri si conclude con una piacevole chiacchierata sull’importanza della divulgazione anche in tema musicale.

Da anni realizzi spettacoli musicali avvalendoti di musicisti e attori: cosa ti spinge con così tanta passione verso la musica italiana?
“Attraverso la musica popolare si possono ripercorrere le storie piccole e grandi di una nazione e osservare come sia cambiato il costume di un popolo dagli anni ’50 ad oggi. Con i miei spettacoli, con le mostre e questa collana cerco di veicolare la cultura attraverso forme di intrattenimento accessibile a tutti. In fin dei conti la musica fa parte da sempre del nostro Dna”.

Ilaria Clara Urciuoli

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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