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Le Olimpiadi danno lustro ai piccoli comuni spesso dimenticati

- Sport
7 Agosto 2021

Francesco Fasulo

Cosa vuoi da me? Chi sei? Chi siete voi quattro? Perché mi si accappona la pelle per degli sconosciuti, poliziotti, addirittura finanzieri? Tento di non assecondare l’emozione. Sproloquio con chi c’è con me per non lacrimare durante la premiazione della marcia femminile, vengo travolto a tortu o a ragione all’inno dei quattro Veloci. Io che di solito mi arrabbio e dileggio gli eccessi e gli sproloqui nazionalistici dei telecronisti del calcio. Le medaglie della sofferenza mi piacciono ancora di più. Acquarelli di vita che sembrano pazzeschi pittati da un destino spesso beffardo e poi benevolo o viceversa.

Gente di provincia. Quando sei di Milano o Roma pensi, superficialmente, di essere al centro di tutto. Le Olimpiadi ricollocano sulla cartina alcuni comuni che saranno dimenticati dal grande palcoscenico per i quattro anni meno un mese che mancano alla prossima medaglia. Mesagne, Avola, Rovereto, Mottola, Casalmaggiore, Cittiglio, Tolmezzo, Palo del Colle, Mirano, Orzinuovi, Voghera, Terracina, Acireale, Ornavasso. Alti, magri, grassi, bassi ogni fisico è ben accetto per lo sport a cinque cerchi.

Loro che sono avanti, senza sovrastrutture dello scorso millennio, si vedono tutti uguali. Due neri, due sardi. Va tutto più velocemente delle leggi che dovrebbero governare il Paese. Imagine all the People living World in Peace
Bona HUGO con l’h. Forza Pisa!

 

 

Foto: Lapresse (ilGiornale.it)

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