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Maurizio Baglini, il giro del mondo con il pianoforte

- Interviste, Toscani nel mondo
20 Ottobre 2017

Ha due grandi passioni nel sangue: la musica e la corsa. La prima, grazie al pianoforte, è diventata una professione, la seconda è rimasta un hobby, anche se ogni tanto non può fare a meno di divertirsi partecipando ad una maratona. Maurizio Baglini, 42 anni, è uno dei musicisti più apprezzati sulla scena internazionale. Ha al suo attivo oltre milleduecento concerti come solista e altrettanti di musica da camera,  in Europa, America e Asia. Diplomato in pianoforte, maturità linguistica, master di perfezionamento svolti a Parigi. Nel 1999 ha vinto il prestigioso World Music Piano Master di Montecarlo. Vive a Bologna con la sua compagna, la violoncellista Silvia Chiesa. Ma Pisa, la sua città (e dove ancora ha la residenza) è sempre nel suo cuore.

Quando ha suonato la prima volta davanti a un pubblico? 

A Livorno, ironia della sorte, per un concorso riservato ai giovanissimi: era il 4 maggio del 1984, all’hotel Palazzo, sul lungo mare. Suonai i 6 Piccoli Pezzi di Shostakovic.

Quando ha pensato che la musica potesse diventare una professione?

Lo percepii quasi subito, da bambino: la passione era troppo cocente perché il tutto si limitasse ad un hobby.

Se non avesse fatto il musicista cosa le sarebbe piaciuto fare?

Lo sportivo ad alto livello. Del resto, avevo fatto nuoto agonistico da giovane, amo correre e ho corso da dilettante otto maratone.

Qual è il posto più bello dove ha suonato?

Il più significativo direi che è stato il Teatro alla Scala di Milano. Di posti belli ce ne sono stati tantissimi: ad oggi mi sono esibito in oltre 80 Paesi. Mi piace suonare in luoghi alternativi a quelli “canonici”. Ricordo un concerto in Australia su una palafitta in mezzo alla Grande Barriera Corallina.

Ci descrive la sua giornata tipo? Quante ore suona? Poi cosa fa?

Intanto dobbiamo distinguere la giornata-tipo a casa e quella invece che mi vede come artista in continuo movimento: dormo a casa meno di 70 notti all’anno. Comunque, cerco sempre di avere almeno 4 ore di studio attivo al pianoforte, ovunque mi trovi. Il resto è dedicato a pubbliche relazioni, interviste, costruzione di progetti e sport per tentare di mantenermi in forma.

Lei spesso è in giro in Italia e nel mondo. Ci può ricordare dove è stato ultimamente?

Il mio secondo Paese, musicalmente parlando, è la Francia: ci sono appena stato e ci ritorno fra pochi giorni. Poi sarò in Polonia, e poi nuovamente in Italia, con parentesi in Toscana a Firenze (16 Novembre) e all’Amiata Piano Festival (www.amiatapianofestival.com), una mia creazione progettuale di cui ormai si parla a livello internazionale. Ieri sera ero al confine con l’Umbria, a fine mese sarò nella mia città di adozione, ovvero Bologna…. ogni tre giorni, in media, in un posto diverso. C’è molta Italia nei miei spostamenti, ma ricordo anche parentesi umanamente impagabili dove mi sono recentemente esibito: una di queste riguarda la Costa d’Avorio.

Come valuta l’offerta culturale pisana?

Pisa vanta uno dei festival di Musica Sacra più prestigiosi del mondo: Anima Mundi. Oltre a ciò, ci sono molte mostre di arte figurative di assoluto pregio. Il Teatro Verdi ha recentemente avuto un cambio di passo di notevole qualità e la Scuola Normale Superiore vanta un’offerta musicale e culturale in senso lato degna delle maggiori città universitarie europee. Credo però che Pisa, per la propria bellezza storica ed architettonica e per la splendida collocazione climatico-geografica, potrebbe davvero diventare un polo culturale di attrazione a livello mondiale: la strada è giusta, ma i margini di miglioramento sono ancora molti.

Lei porta nel mondo la cultura italiana. Sente di portare anche la pisanità? 

Sinceramente non sento un’appartenenza in mero senso campanilistico. Piuttosto, sento di portare in giro una fortissima toscanità: un modus vivendi diretto, dinamico, fiero di vivere in una regione che conta le città d’arte più invidiate al mondo.

Cosa le piace di più di Pisa e cosa di meno?

Mi piace la città: è bellissima, ricca di monumenti ancora troppo spesso offuscati dall’unicità della Piazza dei Miracoli, vero gioiello e sintesi del sublime. Non mi piace di Pisa un costante senso di vittimismo e di disfattismo.

Mi può indicare un posto dove desidererebbe vivere (esclusa Pisa)?

Roma, è la città più bella del mondo.

È tifoso del Pisa?

Lo sono per logica di appartenenza. Ricordo alcune partite all’Arena con mia mamma e mia zia, quando ero bambino. Le due signore sono tutt’oggi tifose vere del Pisa.

Un giocatore che le è rimasto nel cuore?

Ricordo la parentesi pisana di Dunga. Un prestito fiorentino, se non ricordo male…

Il sito internet di Maurizio Baglini

La pagina Facebook di Maurizio Baglini

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Giornalista.

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