Siglato un accordo fra le Gallerie degli Uffizi di Firenze e il Bund One Art Museum per la realizzazione a Shanghai di dieci mostre nell’arco di cinque anni con opere del museo fiorentino a partire dai capolavori del nostro Rinascimento. Si partirà nel 2022 con “Botticelli e il Rinascimento”, nell’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina. Saranno esposte cinquanta opere dell’autore della “Primavera” e di altri artisti coevi. Si proseguirà fino a luglio 2023 con una mostra dedicata agli autoritratti, di cui farà parte quello di Raffaello. E poi un’esposizione sul Settecento, con il Canaletto e altri maestri di quel periodo.
Cosa riceveranno in cambio gli Uffizi? Il museo cinese verserà agli Uffizi due milioni di euro, più una percentuale sugli incassi dei biglietti venduti. Al di là dell’aspetto economico il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha parlato di “iniziativa dal valore strategico”, un’occasione per il patrimonio culturale italiano di “affacciarsi sul grande palcoscenico cinese offrendo alla cultura italiana risonanza globale”.
Grande la soddisfazione espressa dall’ambasciatore Luca Ferrari, che ha sottolineato come “l’accordo conseguito dal prossimo anno porterà in Cina una delle collezioni più note al mondo per unicità e pregio storico, contribuendo al ricco programma di eventi promozionali dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022”.
Il console generale a Shanghai, Michele Cecchi, ha sottolineato che “con questa collaborazione pluriennale l’eccellenza artistica italiana sarà protagonista della scena culturale del Bund nei prossimi anni, contribuendo a dare straordinaria visibilità al genio e alla creatività del nostro Paese a Shanghai”.
Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, rassicura, non ci sarà alcuno svuotamento delle collezioni: “Siamo tra i pochissimi, se non l’unico museo al mondo che si può permettere di mandare all’estero opere importanti di artisti celebri senza perdere nulla della sua ricchezza”. Non andranno in Cina la “Nascita di Venere” e la “Primavera”. Schmidt aggiunge poi che “la presenza continuativa degli Uffizi a Shanghai nei prossimi cinque anni è strategica per la conoscenza diretta delle nostre collezioni – ricche, diverse e uniche al mondo – e dell’Italia stessa in Cina. Si tratta di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa di grande rilevanza globale, in grado di aprire e sostenere dialoghi profondi tra le culture, e di saldare l’amicizia tra i nostri due popoli”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato: “Con gli Uffizi portiamo i capolavori dell’arte italiana in Cina, dove la domanda di Italia è altissima. Nel 2022, con l’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina, offriremo al pubblico cinese un racconto a tutto tondo dell’Italia e delle sue meraviglie, partendo proprio dalla nostra cultura e dai nostri musei che sono eccellenze riconosciute in tutto il mondo”.
Soddisfatto anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “L’accordo che porterà gli Uffizi a Shanghai è un traguardo storico della diplomazia culturale italiana, dopo anni di lavoro si realizza un obiettivo che ho cercato di favorire fin dal 2015, mio primo anno da sindaco, in occasione di una missione che si è tenuta proprio a Shanghai, e ora, grazie all’impegno del governo italiano e in particolare dei ministri Franceschini e Di Maio, nonché della città di Firenze e del direttore Schmidt, l’Italia lancia il più ambizioso piano di promozione internazionale culturale verso l’Asia”.