Due agenti municipali di Agliana, comune di 18mila abitanti in provincia di Pistoia, sono finite agli arresti domiciliari dopo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip ed eseguita stamani dai carabinieri. Le due vigilesse sono indiziate, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di atti persecutori, falso ideologico, calunnia e rivelazione di segreti d’ufficio. Una di loro è anche accusata di furto aggravato. Perquisiti gli uffici del comando della polizia municipale di Agliana con il sequestro di supporti informatici e documenti considerati utili alle indagini.
L’indagine era partita dopo la denuncia per furto presentata da un’ex collega delle due indagate, che nel novembre 2020 subì il furto delle chiavi dell’auto tenute nell’armadietto in dotazione alla sede della municipale. I carabinieri acquisirono i filmati delle telecamere di videosorveglianza e sentirono alcune testimonianze. Ne emerse un clima di forte tensione nell’ambiente della polizia locale di Agliana.
Gli investigatori riscontrarono alcuni comportamenti ostili nei confronti di alcuni colleghi “non graditi” alle due vigilesse, che si sarebbero concretizzati in diversi procedimenti disciplinari, demansionamenti, nonché ingiurie alla presenza di altri colleghi e cittadini-utenti.
Nel corso dell’indagine sarebbe anche emerso il sospetto che le due indagate possano aver inviato esposti anonimi nei confronti di chiunque si opponesse al loro progetto di “modellare” il comando di Agliana secondo i loro desideri.
Le due vigilesse sono state sottoposte agli arresti domiciliari in quanto, considerato il ruolo e la funzione ricoperta, secondo il gip ci potrebbero essere pericoli di reiterazione del reato e inquinamento delle prove.
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