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BUCCIA DI SPRITZ – Prendi il libro e scappa (ma non serve). La bella storia di Deanna Baragatti

- Cultura
22 Novembre 2021

–  Maurizio Sessa

“Antica macelleria di Alfredo Nencioni”. L’antica insegna liberty con tanto di bue effigiato che la sovrasta non tragga in inganno. Nella vetrina al civico 63 rosso di via Ghibellina sono esposti libri fuori commercio e non tagli di carne o bistecche da mettere sulla griglia. Libri letti e rimessi in circolazione, cibo per la mente, insomma. Quella aperta da alcuni anni da Deanna Baragatti e suo fratello Alberto è una libreria di “sapore”, dove degustare “piatti” culturali fra i più vari e disparati: dalla “settecentina” alla prima edizione di protagonisti letterari del Novecento, dal fumetto d’annata alle cartoline della nonna spedite da tutto il mondo. E chi più ne ha più ne metta. Un ricco menù per i palati dei bibliofili.

Un punto di riferimento per gli appassionati di libri di tutte le età e tutte le tasche. La libreria, al cui interno sono conservati gli antichi ganci per esporre i quarti di bue, con il suo ampio e fresco sottoscala (un tempo qui si conservava la carne) è una delle poche botteghe di libri usati aperte a Firenze, nell’ex capitale dell’editoria nazionale. Rivendite che, assieme a qualche banchino all’aperto nel pieno centro storico, purtroppo si contano sulle dita di una mano. L’emergenza sanitaria non ha certo aiutato un commercio che da tempo dava segnali poco incoraggianti. Ma Deanna e Alberto in questo frangente epocale non si sono mai dati per vinti. Aperti tutti i giorni, sabato e domenica, con l’afa d’agosto, la pioggia battente, la neve d’inverno. Due innamorati del proprio lavoro. Ogni giorno Deanna all’esterno del negozio colloca su una panca tre cassette di legno ricolme di libri e riviste al modico prezzo di 1 euro. Quando arriva l’ora di pranzo, attorno alle 13, la nostra libraia chiude bottega lasciando questa mercanzia a buon mercato al suo posto.

Chiediamo: “Perché non rimette le cassette in bottega?”.
Risposta: “Non lo faccio nemmeno quando piove, metto un telo cerato. Mi fido, ma chi vuole che se ne approfitti? Se prendono qualcosa pagheranno, no? Poi, chi lo desidera, si può servire gratis. Il gusto della lettura, la cultura non hanno prezzo…”.

Si va sulla fiducia con un pizzico d’ironia, par di capire. Un fatalismo che alla fine paga. Alle tre pomeridiane, rientrata dalla pausa pranzo, Deanna nelle cassette trova alcune monete. Segno che il “compra fai-da-te” ha funzionato. La fiducia è stata ripagata. E con il suo animo gentile, da donna con valori di altri tempi, Deanna Baragatti, come da foto, non manca di ringraziare la gentile e coscenziosa clientela: “Grazie a tutti quelli che lasciano i soldini”. Incredibile, ma vero.

Andando a zonzo per una Firenze invasa dai tavolini, se rallenti il passo e allunghi l’occhio ti può ancora capitare di ritrovarti in un’altra atmosfera, in un angolino fuori dal tempo.

Un piccolo mondo antico. Nell’antro magico di via Ghibellina avvengono piccole grandi epifanie del quotidiano. E che dire poi dei clienti? Alcuni veri e propri personaggi. Opportunità, occasioni di incontri straordinari, per dirla con il mistico Georges Ivanovič Gurdjieff. Qui si consuma un originale spritz di realtà e fantasia. E il pio bove dell’insegna, animale-totemico della libreria, a ben guardare, pare pure che ti sorrida…

 

BUCCIA DI SPRITZ – La sostenibile leggerezza dell’esistente tra cronaca, storia e commento – di Maurizio Sessa

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