In piena guerra, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel piccolo comune di Vagli Sotto (845 abitanti in provincia di Lucca) è nata un’aspra polemica su una statua che raffigura il presidente russo Vladimir Putin. Come scrive il “Serchio in diretta” la statua si trova vicino al lago artificiale, famoso perché, nelle sue profondità, c’è il vecchio paese di Fabbriche di Careggine, sommerso quando venne realizzata la diga. Il Putin di marmo è vicino ad altre statue di personaggi famosi, come ad esempio l’ex presidente Usa Donald Trump.
Il Pd oggi chiede che venga rimossa. “Quella statua – dice il segretario della sezione Pd, Enzo Coltelli – deve essere immediatamente rimossa (e demolita). Ne va dell’onore del nostro paese e di tutti i cittadini di Vagli. Voglio in questo momento tralasciare di analizzare il perché da parte del comune di Vagli Sotto furono eseguite spese per la realizzazione di quelle statue, a mio modesto parere, anche di scarso valore ed approssimativa fattezza, ma concentrarmi su una in particolare, la statua eseguita al capo dell’oligarchia russo Vladimir Putin. Già al momento della sua realizzazione visto il soggetto a Vagli abbiamo sostenuto che era denaro sprecato ma ora più che mai non si può sopportare di avere sul territorio comunale un monumento a colui che sta conducendo una guerra allo scopo di ‘annettere’ un paese con la propria indipendenza, perché di questo si tratta. Sarebbe un po’ come la Germania volesse annettere l’Italia perché ne ha fatto parte in periodi bellici”.
Immediata la replica di Mario Puglia, consigliere comunale di minoranza nonché sindaco quando quelle statue vennero realizzate e messe in quell’area pubblica: “Le statue non si muovono”. E aggiunge: “La statua è solo un pretesto di becera politica senza costrutto, perché come tutte le statue è stata donata per la valorizzazione del marmo e la pubblicità al materiale. Quando Enzo Coltelli amministrava il Comune, con forze a lui vicine, e quando era dirigente dell’ufficio tecnico nemmeno una scaglia di marmo appariva nel territorio e solamente noi abbiamo riempito il comune di marmo e di statue di ogni genere e religiose”.
Poi chiarisce un aspetto non secondario: “La statua di Putin e quella di Trump non sono nel ‘Parco dell’onore’, dove invece ci sono Fabrizio Quattrocchi, il cane Diesel e altri, compreso l’eroe di Palmira, il soldato russo che era a difendere le statue contro i tagliagole dell’Isis”. E attacca i dem: “Proprio per il becero oscurantismo che certe menti hanno della storia dico anche che la mia amministrazione ha in vent’anni fatto di Vagli una perla turistica, con infrastrutture come il volo dell’angelo, il ponte a funi sospeso, nuove sedi istituzionali, strade e parcheggi per 40 milioni di euro e ha tolto la disoccupazione grazie a 200 persone che lavorano in nuove cave e a una segheria con un indotto in due province di oltre 2000 persone. Infine abbiamo tolto le tasse di pertinenza comunale”.
A ben vedere questa polemica ha tutto il sapore di una bega politica locale, tra forze di maggioranza e di opposizione, con vecchie e nuove accuse legate a una ultra decennale e accesa rivalità politica. Però, stavolta, c’è di mezzo Putin, il presidente russo che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e che tiene il mondo con il fiato sospeso. Staremo a vedere come andrà a finire la vicenda.
Foto: Serchioindiretta.it
i pdioti di ogni latitudine non si smentiscono mai.
polemica futile e squallida che si inserisce nell’alveo dell’ossessione di distruzione di statue e monumenti della cosiddetta cancel culture. La cultura del nulla di cui il pd, meritevole di cancellazione, è il sommo rappresentante in Italia. l’auspicio è che la radical chic appena eletta conduca presto alla liquidazione fallimentare i resti di quello che in un lontano passato fu il partito dei lavoratori italiani