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Il toscano che si fece imperatore – Ascolta la storia

- Cultura
4 Marzo 2022

Luca Bocci

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Nell’anno che abbiamo passato a raccontarvi le storie di questa nostra regione, abbiamo spesso detto che la Toscana è più un’idea che un’entità geografica precisa. Anche chi è nato e cresciuto da queste parti non fa che discutere sui confini precisi del Granducato. Carrara è Toscana o Liguria? La Maremma è solo il Lazio del Nord? Eppure nessuno parla mai di una terra molto vicina, che nelle giornate più chiare si fa intravedere all’orizzonte, oltre il mare. La più grande delle isole che affollano il tratto del Tirreno ad ovest della costa toscana, fin dall’alba dei tempi, ha sempre fatto parte della storia della nostra terra. Se non bastasse, è pure l’unico altro posto al mondo dove si parla una versione arcaica del nostro meraviglioso vernacolo. Eppure su questa terra da sempre toscana, sventola addirittura la bandiera di un altro paese. ASCOLTA LA STORIA

Il passaggio della Corsica alla Francia è il risultato di una serie di macchinazioni dei transalpini, della disperazione del governo genovese di fronte al successo della rivoluzione guidata da Pasquale Paoli che finì per passare l’isola dal controllo di una potenza in declino a quello di una superpotenza continentale. Nonostante un secolo e mezzo di francesizzazione forzata, tutto in Corsica riporta ai secoli nei quali la bandiera con la croce pisana garriva orgogliosa sui forti dell’isola. Dall’architettura delle chiese ai ponti, dagli stornelli alle filastrocche e ai proverbi, tutto ricorda l’entroterra pisano. Gli stessi abitanti dell’isola non parlano di dialetto quando si riferiscono al loro vernacolo: per loro è la “lingua”, in italiano, per distinguerla dalla “langue” degli stranieri invasori.

Ecco perché, quando l’anno scorso si sono celebrati i 200 anni dalla morte del più famoso dei figli di Corsica, la Toscana ha partecipato ai festeggiamenti con entusiasmo. Napoleone Buonaparte, infatti, è sempre stato orgoglioso delle origini toscane della sua famiglia. Nella sua affollata casa ad Ajaccio si era sempre parlato italiano ed i suoi genitori erano stati entrambi in prima linea nella lotta per l’indipendenza dell’isola. Il piccolo toscano che si fece imperatore odiava i francesi e non perdonò mai al padre di aver voltato le spalle al sogno di una Corsica libera per garantire ai suoi figli un posto al sole sotto il nuovo regime.

Il fatto che fu proprio lui a diventare il generale più famoso e celebrato della storia di quella potenza straniera è incredibile, come il ruolo fondamentale che giocarono le radici toscane nella carriera di quello che in famiglia definivano affettuosamente “piccola peste”. Questa settimana vi parliamo dell’imperatore che sconvolse per vent’anni il Vecchio Continente e di come si sia sempre considerato toscano al 100%. Mi spiace, cari cugini, ma Napoleone è uno di noi. Mettetevi l’animo in pace.

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