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“Cosa vuol dire espugnare Livorno”. Ce lo spiega Andrea Saitta

- Sport
26 Aprile 2022

Maurizio Ficeli

Il Figline ha espugnato l’Armando Picchi battendo il Livorno per 3 a 2 nella prima gara dei playoff di Eccellenza. Uno dei protagonisti di questa storica vittoria è stato Andrea Saitta, fiorentino classe ’92, di ruolo difensore centrale. All’81° ha segnato la rete del 2 a 2, a cui è seguita la terza rete di Privitera a tre minuti dal termine, che ha permesso al Figline di portare a casa l’intera posta. Ma sentiamo dalle sue parole che partita è stata quella contro gli amaranto labronici, oltre ad altre curiosità a livello calcistico e personale.

Grazie Andrea per la disponibilità e benvenuto su L’Arno.it. Che gara è stata quella che il Figline ha vinto a Livorno?

“Già la preparazione alla partita è stata impegnativa, in quanto tanti dei nostri ragazzi non avevano mai giocato in stadi come quello di Livorno e per loro è stata una grande emozione. Ma siamo stati bravi a preparare bene la gara sotto ogni aspetto, sia tecnico che tattico e mentale, tutti elementi importanti. Sono veramente contento per com’è andata a finire ed uscire con 3 punti da un campo come l’Armando Picchi è una grande soddisfazione per tutti noi”.

Dal tuo punto di vista cosa è che non ha funzionato in una squadra data con i favori del pronostico come il Livorno?

“Il Livorno è una squadra sicuramente ‘fuori categoria’ perché possiede giocatori del calibro di Torromino, Vantaggiato, Luci, Ghinassi, Bellazzini, gente che ha giocato in categorie superiori e che è abituata ad affrontare certe partite. È indubbiamente la squadra più attrezzata e favorita di tutta l’Eccellenza, però molte volte gli episodi possono cambiare un incontro e noi siamo stati bravi a farci trovare pronti, facendo un grande primo tempo senza concedere neanche un tiro, poi le due squadre si sono studiate tanto. Noi siamo andati in vantaggio meritatamente, poi c’è stato l’episodio dell’espulsione che ha cambiato la partita. Loro hanno pareggiato e poi c’è stato il rigore, una decisione arbitrale che io preferisco non contestare mai. Credo che sul 2 a 1 al Livorno sia mancata la lucidità necessaria per portare in fondo la gara in maniera diversa. Noi siamo stati bravi a metterli in difficoltà e a fare una grande partita, la nostra vittoria è assolutamente meritata”.

Cosa hai provato quando hai segnato il gol del due a due e sei andato ad esultare sotto la curva Sud dove erano presenti i vostri tifosi che vi hanno seguito da Figline a Livorno?

“Premesso che per la nostra squadra aver fatto ritornare allo stadio tutta questa gente, che da Figline era tanto che non veniva a seguirci, è un grande traguardo, ringrazio tutte le persone che sono venute fino a Livorno a prendersi due ore di acqua. Sicuramente è bello aver portato un po’ di entusiasmo calcistico in una cittadina come Figline Valdarno, che mancava da tempo. Aver vinto una partita così importante rimarrà nella storia del Figline per molti anni. Riguardo al mio gol, è stata un’emozione indescrivibile, perché in una gara che stai perdendo a dieci minuti dal termine, segnare una rete così importante è una grossissima soddisfazione anche a livello personale”.

C’è stata un grande esultanza, come si vede da qualche video, anche al rientro negli spogliatoi, come è normale in questi casi…

“Assolutamente, perché per noi è stata una grande vittoria. Per noi iniziare questo triangolare con una vittoria a Livorno è il migliore inizio che si poteva sognare, anche se sappiamo che la strada è ancora lunga anche perché mercoledì ci aspetta una partita difficile in casa contro il Tau di Altopascio. Dovremmo affrontare questa partita nel migliore dei modi anche perché loro vengono da 10 giorni di riposo, mentre noi abbiamo giocato questa partita di Livorno che ci ha impegnato tanto sia a livello fisico che mentale, quindi dobbiamo recuperare le energie il prima possibile, perché vincendo quella gara potremmo avere quasi un piede in serie D”.

Quindi la serie D è il vostro obiettivo dichiarato?

“Certamente sì, nel senso che noi siamo partiti dall’inizio per fare un grandissimo campionato, siamo andati oltre ogni aspettative perché abbiamo vinto il campionato con 12 punti dalla seconda, però ti dico che per noi è stata già una soddisfazione immensa averlo vinto, con una squadra sicuramente attrezzata. La società è seria e l’obiettivo, lo ribadisco, è il raggiungimento della serie D in tutte le maniere”.

Giochi nel ruolo di difensore, hai fatto una carriera abbastanza lunga. Ti sentiresti di fare un bilancio della tua carriera calcistica?

“Si diventa saggi quando si raggiunge un’età più avanzata a livello calcistico, però io credo, ed è una cosa che dico anche a compagni di squadra più giovani, che è importante avere la testa, che nel calcio è fondamentale. Se avessi avuto la testa di ora a vent’anni sono convinto che avrei potuto fare qualcosa di più per le potenzialità che ho”.

Hai giocato in diverse piazze calcistiche, ce n’è qualcuna che ricordi in particolar modo?

” I ricordi più belli sono quelli di Prato, dove abbiamo vinto un playout a Sorrento. Il primo anno di C1, poi, andammo a giocare in campi importanti come Lecce ed Avellino. Mi sono tolto delle grosse soddisfazioni. Purtroppo, ripeto, la differenza nel calcio, più che le qualità e le doti, la fanno anche gli aspetti mentali”.

Hai raggiunto i trent’anni e ti auguro di giocare anche ancora a lungo, ma stai pensando al dopo?

“Io già sto lavorando a Poggibonsi in una ditta di camper, sicuramente comunque il mio obiettivo sarebbe poter rimanere nel mondo del calcio, anche sotto altre vesti, tipo fare il super corso per acquisire il patentino di allenatore. Insomma, qualcosa che mi dia soddisfazione, anche se non come calciatore, ma sicuramente sarei felice di poter rimanere nell’ambito sportivo”.

Chi è Andrea Saitta fuori dal campo di calcio?

“Ho una ragazza eccezionale al mio fianco, si chiama Erika Migliore, è della provincia di Siena. Presto andremo a vivere nella casa che abbiamo appena comprato e mi auguro, fra non molto, di poter diventare anche babbo. Un passettino alla volta…”.

Andrea Saitta con Erika Migliore

Tu sei un difensore, c’è qualche giocatore in questo ruolo nelle serie maggiori, facendo le debite proporzioni, a cui ti ispiri?

“Un difensore che mi garba tanto è Sergio Ramos del Paris Sant-Germain e nazionale spagnolo, a cui mi dicono che assomiglio un po’. Comunque come ruolo gioco da difensore centrale”.

Sei nativo di Firenze, quindi farai senz’altro il tifo per la Fiorentina, vero?

“Certamente, sono un tifoso sfegatato della Viola e penso che quest’anno con mister Italiano stia facendo un campionato sopra le aspettative, a parte la sconfitta con la Salernitana di domenica che ci poteva stare. Era da tanto che la Viola non faceva un campionato così e ci sta dando delle soddisfazioni. Spero continui in questo modo. Le altre squadre toscane, come Empoli e Pisa, non ho avuto modo di seguirle per ovvie ragioni, ma spero che facciano bene. Pisa è una piazza importante, ambita e seguita, allo stadio ci va sempre tanta gente”.

Maurizio Ficeli

 

Il gol di Andrea Saitta al Livorno

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