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La collezione Henraux 1960-70 alle Gallerie d’Italia Milano

- Cultura, Eventi
7 Giugno 2022

Nel 1821 Jean Baptiste Alexandre Henraux, ex ufficiale napoleonico, al ritorno dalla campagna d’Egitto si trasferì a Seravezza (Lucca) per dare vita, insieme all’imprenditore versiliese Marco Borrini, ad un’azienda marmifera che ancora oggi fa parlare di sé e, nel corso di tutti questi anni, ha lasciato un’impronta importante non solo dal punto di vista economico ma anche nell’arte e nell’architettura. Stiamo parlando della Henraux.

A partire dal secondo dopoguerra l’azienda strinse un rapporto molto forte con le arti visive grazie alla direzione lungimirante di Erminio Cidonio, che nel 1956 assunse la carica di amministratore unico della società. Henraux riuscì ad affermarsi sempre più nell’ambito imprenditoriale e culturale, riuscendo a cogliere nel dinamismo e fervore artistico nazionale le opportunità in gioco tra sperimentazione scultorea e produzione industriale. Molto importante, nel 1957, l’incontro con lo scultore britannico Henry Moore, che si era recato in Versilia per realizzare un’opera monumentale astratta, “Reclining Figure“, destinata alla sede dell’Unesco a Parigi.

Henry Moore alle cave Cervaiole Henraux

In pochi anni diversi artisti di altissimo profilo internazionale si recarono a Querceta, frazione del comune di Seravezza (Lucca), per realizzare le loro opere con le maestranze e i marmi di Henraux, dando grande prestigio all’azienda e al territorio. Alcuni nomi, tra i più noti: Jean (Hans) Arp, Pietro Cascella, Rosalda Gilardi, Émile Gilioli, Jacques Lipchitz, Morice Lipsi, Joan Miró, Isamu Noguchi, Maria Papa Rostkowska, Giò Pomodoro, Antoine Poncet, Branko Ružić, François Stahly, Georges Vantongerloo e molti altri.

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta questo grande slancio creativo si affievolì, per mutate strategie aziendali e, poco dopo essere stata esposta nel 1972 nel Cortile d’Onore di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, la collezione d’arte si disperse. Nel 1973 venticinque opere vengono acquisite dall’allora Banca Commerciale Italiana di Raffaele Mattioli, confluendo in quella che oggi è la raccolta d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo.

Dal 10 giugno al 17 luglio 2022 apre al pubblico alle Gallerie d’Italia di Milano (museo di Intesa Sanpaolo) la mostra Collezione Henraux 1960-1970 a cura di Edoardo Bonaspetti, direttore Artistico della Fondazione Henraux, dedicata all’importante raccolta di opere scultoree in marmo realizzate dall’azienda marmifera toscana.

L’iniziativa è un’anticipazione della grande mostra che si terrà a Querceta di Seravezza, presso la sede della Fondazione Henraux, dal 25 luglio al 18 settembre. L’esposizione milanese mostra documenti, foto d’archivio, modelli e riproduzioni suddivisi in nuclei tematici, raccontando il vitale contesto in cui le sculture sono state create, la nascita della collezione Henraux e l’esempio straordinario di cultura d’impresa dato dall’azienda.

 

COLLEZIONE HENRAUX 1960-1970

Gallerie d’Italia – Milano, Museo di Intesa Sanpaolo
Cortile Ottagono e Giardino d’Alessandro ingresso da via Manzoni, 10

Dal 10 giugno 2022 al 17 luglio 2022 – Mostra a cura di Edoardo Bonaspetti

 

 

Foto in alto: Marino Marini al lavoro nei laboratori Henraux

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