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Baldassarre Audiberti, il sacerdote che riempì di croci la Toscana

- Cultura
12 Luglio 2022

Lungo le strade della Toscana capita di imbattersi in diverse croci con i simboli della passione di Cristo (chiodi, spugna, gallo, scala, corona di spine), molte delle quali sono opera di un sacerdote francese, Balthasar Honoré Audibert, nato ad Annot il 6 gennaio 1761. Recenti ricerche di Santino Gallorini (Pellegrino verso il cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci, Edizioni Effigi 2010) l’hanno collegato al Baldassarre morto vicino ad Arezzo l’8 luglio del 1852, 170 anni fa.

Balthasar diventa parroco vicino ad Annot, poi arrivano gli sconvolgimenti della Rivoluzione francese con molti sacerdoti e religiosi che giurano fedeltà alla Costituzione civile del Clero. Quando papa Pio VI vieta il giuramento arriva il momento dell’abiura che comporta pesanti ritorsioni e pene fino alla morte. Molti fuggono all’estero e tra questi anche Balthasar, che si rifugia in Piemonte e italianizza il suo nome in Baldassarre Audiberti.

Per espiare il suo “errore” ricopre di croci la Toscana granducale e non solo, anche l’Umbria (Perugia) e l’Alto Lazio (Roma e Viterbo). Ne sono state censite circa 140, molte nella provincia di Grosseto sul Monte Amiata e in quella di Arezzo, ma anche nel Pisano se ne trovano: a Montemagno di Calci, Lajatico, Orciano, Volterra, Peccioli, Santa Maria a Monte.

Croce di Febo a Cologne (Collesalvetti)

Baldassarre era considerato un santo e tenuto in grande considerazione da arcivescovi e vescovi. Il Granduca Leopoldo lo definì “uomo santo noto per grazie miracolose”. Quando morì il suo corpo venne imbalsamato ed esposto per quattro giorni alla venerazione di migliaia di persone, che accorsero da diverse zone del Centro Italia, tanta era la sua fama.

Il 10 luglio ad Ottavo (Arezzo), dove il pellegrino delle croci morì, è stata celebrata una messa in suffragio e sono state organizzate varie iniziative per ricordarne la figura.

Quando in giro per la Toscana incontrerete dei piedistalli sormontati da una croce potrete pensare al sacerdote francese che, come scrisse il cardinale Angelo Comastri, “dovunque passava lasciava il profumo di Gesù”.

Andrea Bartelloni

Croce della Passione (Montopoli in Val d’Arno), prima metà del XIX secolo

 

– La maggior parte delle informazioni sono tratte da Santino Gallorini, “Baldassarre, che dove passava lasciava il profumo di Gesù”, Toscana Oggi, 3 luglio 2022

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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