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Fare di tutto per tornare subito in B

- Pisa calcio
20 Dicembre 2017

Andrea Cosimi

Si è chiuso il girone di andata. Possiamo vederla da tutte le angolazioni che vogliamo, tutte legittime, ma i numeri parlano chiaro e personalmente non sono soddisfatto di quanto ha detto il campo. Undici punti dal Livorno sono tantissimi, solo uno invece quello che ci separa dal Siena, che però deve ancora recuperare una partita.

Ritorno con la mente a quella meravigliosa notte nella quale, prima del Natale 2016, avvenne il cambio di proprietà: mi trovavo in Germania e, nel cuore della notte, uno dei tanti cari amici appassionati mi chiamò con la voce rotta dal pianto ed insieme ci emozionammo a parlare di un incubo finalmente finito. Mi risvegliai convinto che il mio Pisa aveva definitivamente svoltato. I giorni a seguire fantasticai sull’arrivo di Floro Flores, Eramo, Cinelli, Blanchard, De Luca, sicuro che la B non ci sarebbe più sfuggita, nonostante tutto quello che avevamo passato.

Non è stato così, ho dovuto digerire una retrocessione amarissima ed impietosa e rapidamente, come in un sogno finito male, mi sono di nuovo ritrovato in serie C, a guardare la pagina 214 di Televideo, ad andare su Tuttolegapro, a cercare il mio Pisa nei trafiletti dei quotidiani sportivi nazionali…

Poi si è riaccesa la speranza, una retrocessione arrivata in anticipo che quanto meno permetteva di muoversi prima delle altre, a partire dalla scelta dell’allenatore. E mi sono stati di grande conforto e carica tutti i propositi di vittoria del campionato che ho ripetutamente sentito proferire.

Si riparte, si prova ad azzerare l’amarezza ma qualche dubbio rimane sulla composizione della rosa: l’amore è quello di sempre, quell’attaccamento che mi lega ai colori neroazzurri da ormai quarantotto anni, ma non è mai stato e non sarà mai un amore cieco, perché quando si ama e le cose non vanno bene si critica costruttivamente, per amore appunto.

Perché su tantissime cose la nuova Proprietà sta facendo benissimo: il rilancio in grande stile del settore giovanile, la cura del brand e dell’immagine, l’organizzazione capillare. Ma nel calcio contano soprattutto i risultati, e affermare che il 2017 è stato negativo, e parecchio, non è peccato di lesa maestà.

E arriviamo al presente, un presente nel quale quasi si parla di più dello stadio che del ritorno in B: per come la penso io entrambe le cose sono importanti e fondamentali da raggiungere, ma devono essere perseguite disgiuntamente: qui c’è una piazza che ha dato prova di attaccamento e di grandissima maturità nell’accettare l’ennesima retrocessione, una piazza che si è abbonata in massa, che ha polverizzato i carnet, che segue il Pisa come un figlio, tifosi di tutte le generazioni che danno tantissimo amore a questa maglia. E non è facile, perché dalla fine dell’era Romeo è quasi sempre stata una delusione, e da allora di anni ne sono passati. Sfido qualunque altra tifoseria a reggere e rimanere compatta come abbiamo fatto noi.

Adesso due partite importantissime prima della lunga sosta: c’è da battere l’Olbia e non bisogna assolutamente perdere a Siena, non solo per non vederselo allontanare troppo ma anche perché si parla di scontro diretto, il cui esito potrebbe essere fondamentale per arrivare secondi.

Poi toccherà al mercato, una sessione nella quale diverse nostre antagoniste si preannunciano ambiziose e battagliere.

Per come la penso io la rosa va rinforzata e parlo da tifoso che paga il biglietto: occorre un terzino destro perché Mannini davanti è troppo devastante per rinunciarci ed occorre una valida alternativa ad Eusepi, perché Cernigoi e Cuppone sono giovani e validi in prospettiva, ma qui c’è da andare in B. Per il resto il Pisa va bene così, a patto che non si dia via Di Quinzio, ottimo giocatore che prima o poi si spera trovi più spazio, e non si rinunci alle prestazioni di Lisuzzo, perché dietro è necessaria la sua esperienza.

Siamo in piena corsa, se forse non per il primo posto, a meno che il Livorno non riapra il discorso, almeno per il secondo, importantissimo in chiave playoff, questi playoff assurdi che sono stati concepiti nel silenzio generale.

Bisogna fare di tutto per tornare in B, e tornarci subito!

Andrea Cosimi

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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