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La mano bionica pisana (con tatto) impiantata su una donna

- Università
8 Gennaio 2018

Il prototipo della prima mano bionica dotata del tatto è stato realizzato dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. La mano è stata impiantata su una donna, in un intervento eseguito al Policlinico Gemelli di Roma. Ma com’è questa mano bionica? Dimensioni e peso la fanno assomigliare ad una vera mano. Può afferrare oggetti e, cosa sicuramente più sorprendente, percepire gli oggetti. Questa mano, infatti, è dotata di tatto, uno dei cinque sensi dell’uomo.

La donna su cui è stato impiantato l’arto è la signora Almerina Mascarello, 55 anni, di Montecchio Precalcino (Vicenza), che dopo un incidente di lavoro perse la mano sinistra. Per venti anni è andata avanti con un solo arto, fino a quando non è entrata in contatto con i ricercatori e i medici che hanno lavorato allo sviluppo della nuova mano bionica “intelligente”. L’intervento per l’impianto è avvenuto lo scorso giugno, ma la notizia è rimbalzata sui media di tutto il mondo solo alcuni giorni fa. “Ho potuto per la prima volta sentirne la consistenza, distinguere tra un tessuto e una carta, una plastica e così via”, racconta la donna.

La prima vera e propria “cavia” della mano bionica fu un uomo danese di 36 anni, nel 2014. Ma allora la mano
bionica non era mai uscita dal laboratorio, a causa dell’eccessivo ingombro. “Quella di Almerina Mascarello – ha spiegato Silvestro Micera, della Scuola Superiore Sant’Anna, che ha coordinato il gruppo di ricerca – è una versione migliorata: racchiude il sistema che registra i movimenti dei muscoli e li traduce in segnali elettrici, poi trasformati in comandi per la mano; un altro sistema trasforma l’informazione registrata dai sensori della mano in segnali da inviare ai nervi e quindi in informazioni sensoriali”. Il tutto può essere messo in uno zaino, che può essere portato ovunque facilmente.

Ma sulle dimensioni la sfida va avanti. Il prossimo passo, infatti, è quello di miniaturizzare ancora di più la parte elettronica. Al momento la signora Mascarello ha dovuto restituire la sua mano bionica: è solo un prototipo. “Mi hanno promesso che ne avrò una tutta mia a maggio o poco dopo – ha raccontato la donna -. E allora tutti i miei sacrifici saranno ben ripagati”.

 

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