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ABF – Stefano Mecenate (DreamBook Edizioni): “Le librerie restano fondamentali”

- Cultura, Interviste
13 Ottobre 2022

Guido Martinelli

Tra i vari stand di case editrici locali del Pisa Book Festival 2022 ce n’è uno, quello della Dreambook Edizioni, che improvvisamente si libera dall’assedio dei visitatori e quindi mi fiondo a intervistare il titolare che si mostra subito molto gentile e disponibile.

Grazie per la disponibilità e, come  dico sempre in questi frangenti, si presenti…
“Sono Stefano Mecenate, della ‘DreamBook’ Edizioni, che ho fondato nel 2016 dopo molti anni di esperienza presso diverse case editrici iniziati dalla fine degli anni Ottanta. Ho cominciato con la ‘Studio Tesi’ di Pordenone, poi per la ‘Rusconi’ a Milano, e quindi sono tornato in Toscana dove ho seguito un po’ tutte le altre case editrici a livello locale fino a decidere, con l’esperienza maturata, di aprire una casa editrice per conto mio. Nel frattempo, ho svolto l’attività di giornalista e critico musicale perché era la seconda parte dei miei interessi personali”.

Perché decidere di fare l’editore?

“Innanzitutto perché sono un lettore accanito e quindi amo il libro come oggetto e per i suoi contenuti. In secondo luogo perché, avendo lavorato molto per l’editoria, ho sentito il bisogno di raccogliere le esperienze per trasferirle in un rapporto diverso con l’autore e il lettore. Volevo una casa editrice che fosse, come ho detto mille volte, la casa dei lettori e degli scrittori: un punto d’incontro tra chi scrive e chi legge. Per questo ho scelto di costruirne una piccola ma che fosse accogliente, seria, molto motivata, e che avesse molti contatti importanti con il terzo soggetto importante del settore che sono le librerie. Perché, anche se oggi l’editoria sfrutta molto l’on-line, la libreria resta ancora un punto di incontro per i lettori più affezionati”.

Cosa deve fare un autore per farsi esaminare i manoscritti da voi?

“Mandare il file con il testo che sia narrativa, saggistica o poesia, alla nostra email info@dreamsedizioni.it, oppure telefonare al mio cellulare 347 71 59 931, e sicuramente ci sarà sempre una risposta da parte nostra”.

L’autore partecipa economicamente o no?

“Dipende, abbiamo opportunità per entrambi: sia con la partecipazione dell’autore, sia, invece, la pubblicazione gratuita”.

Com’è la situazione dell’editoria post Covid?

“Si sta faticosamente riprendendo. Ovviamente il  lungo periodo di mancanza di rapporti diretti, quindi senza la possibilità di fare presentazioni, di vivere le fiere e i momenti di incontro con i lettori si è fatta sentire. La supplenza dell’on-line ha aiutato in parte, ma chi, in questo lavoro, vive di contatti interpersonali e ha bisogno di un contatto più diretto, ne ha sentito molto la mancanza”.

Prospettive e speranze?

“Prospettive molte. Siamo usciti qui in fiera, al Festival, con tre nuove pubblicazioni perché abbiamo molti progetti. Due, molto grossi, per la nuova collana di musica, usciranno nel prossimo anno. Abbiamo anche tutta una serie di contatti e collegamenti con le biblioteche perché riteniamo che, in questo modo, si possano aiutare sia le biblioteche stesse per offrire loro i nostri libri, sia, principalmente, i nostri autori che in questo modo avranno un elemento in più per farsi conoscere”.

Libri in uscita?

“Ne abbiamo tre, come dicevo, usciti proprio per questo evento. “La cattedrale nel mare” di Marcello Lippi, una grossa storia, molto impegnativa, molto interessante, che attraverso la metafora del racconto di tre personaggi va ad analizzare l’anima profonda della persona, quindi la coscienza, e ciò che ne deriva nei rapporti di vita quotidiana. “Soraya”, di Giulia Perlongo, una giovanissima autrice diciannovenne che in questo suo primo romanzo ha affrontato il tema della violenza, del ricatto di certe persone sui giovani. Il terzo è “Logos”  di Alessia Silla, che è un imponente Fantasy dove il mondo reale, la terra, si va a confrontare con un mondo immaginario dove la protagonista si troverà proiettata suo malgrado per affrontare determinate prove”.

L’ultima, classica domanda, che pongo anche a lei: la letteratura salverà il mondo?

“Assolutamente sì se qualcuno la legge”.

Che l’ascoltino Dottor Mecenate!

Guido Martinelli

 

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