Ci aveva incuriosito e commosso la sua storia: un pisano che da decenni vive a Marsala, la città dello sbarco in Sicilia di Garibaldi. Eppure, nonostante l’oltre mezzo secolo di vita in una terra così lontana, l’amore per Pisa, la sua città, è rimasto immutato. Anzi, è divenuto ancora più profondo (leggi l’intervista). Oggi torniamo a occuparci di Andrea Lazzara perché ha scritto un libro, un romanzo. Ne parliamo con lui in questa intervista.
La città della Torre pendente è rimasta nel suo cuore, nonostante siano passati tutti questi anni…
“Sono nato a Pisa dove ho vissuto fino all’età di 19 anni ma, da oltre 50 anni, vivo a Marsala, quindi molto lontano dalla città che mi ha visto nascere e crescere; sono stati gli anni della giovinezza e della spensieratezza, anni che ho vissuto intensamente e che sono radicati nella mente e nel cuore. Mai potrei dimenticare la mia amata città con la sua storia e le sue tradizioni, la mia casa, il mio quartiere, la mia parrocchia col suo oratorio, i miei amici. Oggi a Pisa non ho più nessuno eppure non posso fare a meno di tornare, almeno una volta l’anno, a prendere una boccata d’aria natia, a rivivere i luoghi della mia gioventù e a incontrare i vecchi amici con i quali, nonostante il tempo e la distanza, ho mantenuto i contatti”.
Lei ha appena scritto un romanzo, “Un bacio a mezzogiorno”, di cosa parla?
“Sì, pubblicato proprio nel mese di Marzo dalla casa editrice youcanprint. Si tratta di una storia dal tema sentimentale-storico-fantastico ambientata a Pisa con due protagonisti, un coprotagonista e numerosi altri personaggi che condiscono la storia. I Pisani e quanti conoscono Pisa non avranno problemi a immedesimarsi in tutti i particolari narrati, comunque sia ho cercato di illustrare al meglio possibile quelle situazione e terminologie che ho ritenuto richiedessero una spiegazione. Non posso dire altro per non svelare troppo e togliere il gusto della lettura”.
È ambientato a Pisa? Dove in particolare?
“Non è ambientato in una zona precisa di Pisa, anzi coinvolge un po’ tutta la città”.
In che periodo?
“Potrebbe essere anche quello attuale, così come quello di un passato recente, con uno spaccato sul passato remoto”.
Come è nata l’idea?
“Era da tempo che volevo cimentarmi in un romanzo e quale ambientazione migliore potevo dargli se non quella della mia amata Pisa? Così ho cominciato a scrivere una storia e le idee mi sono affiorate alla mente, pian piano, scrivendo”.
Si è ispirato a qualche scrittore in particolare?
“No, per la verità non mi sono ispirato a nessuno. È stata una mia personale idea e ho scritto nel modo in cui riesco a scrivere. Devo comunque ringraziare i miei familiari per la collaborazione, la cara amica Rosa Di Pino per il disegno in copertina, il caro amico Francesco Camagna per la prefazione”.
C’è qualcosa di autobiografico, anche solo in parte?
“Niente di particolarmente autobiografico, anche se molte situazioni descritte nel racconto le ho vissute anch’io così come le hanno vissute e continuano a viverle tutti i giovani della città”.
Aveva già scritto altre cose in passato?
“Sì, ho già pubblicato un quaderno di poesie “Nell’attesa che il telefono squilli” editore Vitale di Sanremo 2015; un libro autobiografico “Pisa… quel giorno che ti lasciai” editore Il Campano di Pisa 2016; un libro di poesia “Il meglio di me” editore Billeci di Borgetto 2020”.
Progetti futuri?
“Ho in progetto un altro libro di poesie e, chissà, un altro romanzo…”
Dove si può acquistare il libro?
“Chi fosse interessato può contattarmi con un messaggio in chat o sull’email lapislazz@hotmail.it e provvederò a inviarlo al costo di 15 euro (spese di spedizione con raccomandata comprese). Ringrazio, sin da ora, quanti avranno la bontà di leggerlo”.