– Antonio Cassisa –
Una zuppa classìa pisana, bòna in tutte le stagioni, un poìno più semplice e leggera della mitica ‘nzuppa pisana che già v’avevo raccontato a suo tempo (clicca qui per la ricetta) e che quarchedùno di voi ha imparato a fa’ sempre meglio (perchè sembra impossibile ma la zuppa ogni vòrta ‘e la fate sembra più bòna della vòrta prima), è quella còr cavolo nero, anche vèsta tipìa della nostra bella città.
Ir cavolo nero è l’ingrediente principale ma per mette’ a tavola 4-5 persone vi ci vòle anche :
- una mezza scodella di fagioli, o una scatoletta (gr.400) [i borlotti meglio di tutti ma vanno bene anche i cannellini. Quelli in scatola già pronti sono perfetti, altrimenti ‘un vi scordate che vanno fatti rigonfiare una nottata e poi bolliti];
- una bella cipolla (a me garba tanto lo scalogno per cui se vi piace, è un po’ più delicato, potete usarlo, magari un paio perché un po’ più piccolo);
- un paio di carote;
- un gambo di sedano;
- qualche foglia di basilico;
- mezzo chilo di patate;
- 8 foglie di cavolo nero;
- due pomodori maturi (o una scatoletta di pelati);
- 1 litro e mezzo di brodo (va bene anche acqua tiepida ma col brodo viene meglio. Va bene quello classico, io uso quello vegetale. Un paio di dadini a bollire nell’acqua);
- pane casalingo raffermo;
- olio d’oliva;
- sale e pepe.
Per preparalla si fa presto :
- fate un bèr battuto di cipolla, carote, sedano, basilico, stioccatelo in pentola con un mezzo bicchiere d’olio d’oliva (vèllo meglio che c’avete in cucina, che costa un occhio della testa e che usate solo per le ‘ose speciali), salate e pepate appena e fate soffriggere finchè ir battutino appassisce e inizia a farvi sentire tutto ir su’ profumino;
- ner frattempo in un pentolino stioccateci un litro e mezzo di acqua e un par di dadini di brodo vegetale;
- sempre ner frattempo in un antro pentolino preparate la salsa di pomodoro con un gocciolino d’olio, senza odori, con un pizzico di sale e pepe;
- sbucciate le patate, fatele a pezzetti e aggiungetele al soffritto. Fatele rosolare e poi aggiungete i fagioli già bolliti (per cui se sono in scatola va bene, altrimenti li avrete già fatti bollire a parte, dopo una nottata sott’acqua a rigonfiare);
- prendete il cavolo nero (circa un paio di foglie a piatto ma se nel ciuffo fresco ce n’è quarchedùna di più male ‘un fa), tagliatelo a striscioline e infilatelo in pentola insieme a patate e fagioli. Lasciate sobbollire il tutto qualche minuto;
- aggiungete a questo punto i pomodori che stavano salsando a parte e lasciate imparentare il tutto qualche altro minuto;
- aggiungete il brodo caldo e fate bollire un’oretta o poco più;
- abbrustolite qualche fetta di pane casalingo raffermo e mettetene qualcuna sul fondo della zuppiera, il resto lo servirete in tavola a disposizione di chi ne vorrà.
Quando tutto è pronto aspettate qualche minuto prima di servire e mentre la zuppiera fuma, versatevi un bel bicchiere di vino rosso (toscano, di Terricciola, quello che vi garba a voi basta che ‘un sia metanolo), mettetevi a ceccia, stioccate una bella fetta di pane sur piatto e fatevi servire.
Buon appetito e godete. Io son fresco di godimento, vi lascio una foto e fatimi sape’…
Dal blog “I penzieri der Cassisa“