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Il Pisa il giorno dopo – Molto da cambiare per salvare la B

- Sport
30 Ottobre 2023

Andrea Cosimi

Diventa difficile trovare le parole quando prendi una rete imbarazzante come quella che ha condannato il Pisa all’ennesima sconfitta. Alla fine il Venezia ha dato quasi l’idea di batterci senza nemmeno fare una grande fatica, se non nei primi trenta minuti del primo tempo. È ormai impossibile confrontarsi con chi non vede l’evidenza, ovvero che l’organico ha delle lacune clamorose e che Aquilani non riesce a trovare la quadra.

Ciò che il Mister pretende prevede una crescita negli automatismi che diventa difficile da raggiungere se, ogni partita, fai un turn over a volte difficile da comprendere: la titolarità di Vignato e Mlakar, ad esempio, quale senso aveva?

Se poi ci aggiungiamo che il mercato è stato sbagliato, per non aver voluto prendere una vera prima punta e i giocatori difensivi sono tutti non sufficientemente esperti per la cadetteria… il gioco è fatto. A proposito, che errore aver dato via Barba!

Sabato in conferenza stampa non ho compreso la risposta di Aquilani su quelle che, a mio avviso, sono vere e patologiche carenze difensive, non solo di tenuta mentale e fisica. Davanti poi siamo incredibilmente anemici, e anche in questo caso l’errore da matita rossa è stato prendere sul mercato estero Mlakar e non una vera prima punta avvezza alla B italiana.

A Venezia il Pisa non ha nemmeno demeritato per alcuni spezzoni di gioco, ma le partite durano novanta minuti più recupero, e le squadre toste si vedono se “tengono” il campo sempre. La facilità con la quale i lagunari hanno chiuso il match è invece l’ennesima fotografia che certifica la debolezza strutturale di questo Pisa.

Il campionato si sta avvitando sempre di più in un declino che sembra quasi inarrestabile: il gioco latita, il Mister continua a interpretare un calcio bellino a vedersi ma improduttivo ai fini della classifica, la Società non comunica con la Piazza (come forse dovrebbe), i problemi dello stadio, la partenza del Centro Sportivo annunciata per ottobre e ancora non avvenuta, un pubblico sempre più tiepido e sempre meno numeroso.

Persone responsabili, a qualsiasi titolo, adesso dovrebbero avere la sensibilità per capire che, a quasi un terzo di campionato, così ci si fa del male. Così tutti i soldi finanziati da Knaster rischiano di essere vanificati, così la B la perdiamo. Insistere con la ricerca di attenuanti e l’ostinata negazione dell’evidenza è assurdo.

Occorre una scossa, ma di quelle forti, anche a costo di separarsi da Aquilani se continua a tardare la realizzazione del suo credo: non possiamo diventare la palestra dove fare esperimenti che mettono a rischio la permanenza in questa splendida categoria.

Ed in ogni caso sarebbe gran cosa che Giovanni Corrado e Stefanelli facessero ampia autocritica per aver allestito, sicuramente in buona fede ma evidentemente sbagliando, un organico inadatto: se il due gennaio non interverranno prontamente sul mercato per portare una punta centrale e rafforzare una difesa che fa acqua da tutte le parti, anche passando da cessioni “illustri”, il destino di questo campionato potrebbe purtroppo essere segnato.

La prima settimana di gennaio non ci sarà tempo da perdere. E questo che rimanga Aquilani o no: io comincio ad avere tanti dubbi, probabilmente potrebbe non essere ancora pronto per le difficoltà che questo torneo ci sta propinando a iosa.
Giornata dopo giornata si ha quasi la percezione che ce la stiamo “cercando” con tanti, veramente troppi errori di inesperienza. E perseveriamo. Ma le responsabilità non sono solo di Aquilani, dei giocatori, del Dg e del Ds.

È il silenzio di Knaster che non va bene: non basta metterci tutti questi soldi, occorre prendere decisamente la situazione in mano e fare scelte coraggiose.

Sabato arriva il Como sesto in classifica: i Neroazzurri sono quindicesimi, sull’orlo dell’abisso. Proviamo a prepararla come se fosse una finale. Sperando che basti.

Andrea Cosimi

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