Piange il cuore nel vedere, da lontano, il disastro che il maltempo ha causato in Toscana. Sette morti, case e imprese allagate e danni stimati in almeno cinquecento milioni di euro solo tra Firenze, Prato e Pistoia. Ma i danni ci sono stati anche in provincia di Pisa e di Livorno. Interi quartieri sono stati sommersi dall’acqua e dal fango. Le immagini riprese dall’alto, dagli elicotteri, mostrano un quadro desolante, da togliere il fiato.
Fa male, in questi momenti, che ci si debba perdere nelle solite inutili polemiche per una partita di calcio. Nella fattispecie Fiorentina-Juventus, in programma domenica sera, 5 novembre, all’Artemio Franchi di Firenze. Gara che il buon senso avrebbe dovuto far rimandare, non perché ci fossero problemi di ordine pubblico o sicurezza, ma se non altro per destinare ogni vigile del fuoco in servizio sui luoghi del disastro e non in un campo di calcio. C’è stato un rimpallo stucchevole su chi doveva decidere. Alla fine l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Dipartimento di Pubblica sicurezza, sentite le autorità provinciali di pubblica sicurezza di Firenze, ha preso atto della decisione della Lega di Serie A: la partita si gioca. Con questa motivazione: “Sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, di competenza dell’organismo e delle stesse Autorità di pubblica sicurezza, non ricorrono i motivi per disporre un divieto di svolgimento con rinvio della partita ad altra data”. Occasione persa per dare un segno di civiltà: il calcio, così come lo spettacolo in generale, può e deve fermarsi di fronte a certi disastri.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha reso noto un dato impressionante: “È stata una precipitazione senza precedenti in quattro ore, se andiamo a vedere comune per comune, c’è stata una media di 200 mm d’acqua caduta: non è caduta così tanta acqua in un arco di tempo così ristretto nemmeno nell’alluvione del 1966″. Anche da questo dettaglio si comprende l’enormità del disastro.
In questo momento terribile dobbiamo stringerci tutti alla popolazione che soffre e ricordare che, asciugate le lacrime e calmata la rabbia (per tutto ciò che sarebbe stato utile fare ma non è stato fatto), verrà il momento di rimboccarsi le maniche e rialzarsi. La Toscana ce la farà. Più forte di prima.
Foto e video: Eugenio Giani, presidente Regione Toscana (Facebook)