Dal punto di vista della “cattiveria” agonistica, della “ferocia” su ogni pallone, della grinta, questo è il Pisa che vogliamo. Un pari giusto quello con la Cremonese, ma stavolta ai punti i Neroazzurri avrebbero anche meritato di vincere. Purtroppo davanti si è sentita la mancanza della prima punta, dello stoccatore che ti risolve la partita, ormai cosa nota e condivisa da tutti, anche da coloro che ad inizio stagione si avventuravano in fantasiose interpretazioni a conforto del fatto che non servisse.
Ma complessivamente i nostri ragazzi sono stati in partita in ogni zona del campo e tra tutte voglio sottolineare le prestazioni di Hermannsson, impeccabile nel ruolo di centrale difensivo, dell’insostituibile Marin e di D’Alessandro. Al fischio finale dunque meritatissimi gli applausi per i ragazzi di Aquilani, anche se a farli eravamo veramente in pochi, vista la decisione della Curva Nord di non entrare allo stadio.
E qui si apre un altra riflessione: pur non condividendo la scelta di rimanere fuori, sul merito delle ragioni, ben espresse e argomentate negli ultimi due comunicati, sono d’accordo. A questo punto ritengo che sarebbe quanto mai opportuno, distensivo, rasserenante e costruttivo per il presente e per il futuro che la Societá facesse ciò che tutta la tifoseria si aspetta, ovvero una conferenza stampa dei massimi vertici societari. Questo silenzio non aiuta e francamente non può essere capito, né “giustificato” con l’errata motivazione che il profilo manageriale del Pisa sia in linea, in termini di comunicazione, con ciò che avviene in tutte le grandi aziende, perché non è vero e, anzi, se mai è il contrario, gli esempi abbondano in tal senso.
La Curva si è posta correttamente, con linguaggio equo e costruttivo, merita una risposta così come lo chiede anche tutta la Piazza. Dialogo, si chiama dialogo, é doveroso.
Quattro partite alla fine del girone di andata, si comincia sabato prossimo alle 16.15 a Catanzaro, contro una squadra che gioca a memoria e sulle ali dell’entusiasmo. Proprio questo dovrà essere motivo di stimolo in più per far bene, perché a fine anno girare minimo a 22-24 punti è necessario per poi intraprendere un girone di ritorno si spera più fluido.
Molto bene aver rivisto Knaster ieri all’Arena, anche lui si decida ad esternare maggiormente il suo pensiero, perché in tutte le situazioni difficili chi comanda deve intervenire dove occorre e parlare.
A meno di un mese dall’inizio del mercato di gennaio voglio sperare che chi è deputato a riparare gli errori commessi in estate abbia le idee molto chiare, non solo in termini di decisioni quanto anche di perentorietà nelle scelte. E non mi stancherò mai di ripetere che ciò che conta è salvare la categoria. A tutti i costi.
Andrea Cosimi