– Maurizio Ficeli –
Ha avuto inizio, da pochi giorni, la nuova stagione calcistica del Pisa Sporting Club targata Pippo Inzaghi, con la squadra nerazzurra che ha raggiunto il ritiro di Bormio in Valtellina. 28 i giocatori convocati per essere visionati dal tecnico di Piacenza, mentre una “rosa” di giocatori in uscita è rimasta ad allenarsi a Pisa. Fra questi non si può non notare, vista la sua lunga militanza in nerazzurro, il centrocampista Alessandro De Vitis, figlio d’arte (suo padre Totò De Vitis, è stato un grande attaccante), che giunse all’ombra della Torre Pendente nel campionato di Serie C 2017/18 proveniente dal Latina, a quel tempo in serie B.
Qui a Pisa Ale ha trascorso ben sette anni collezionando 155 presenze e mettendo a segno 9 reti, contribuendo altresì, nel campionato 2018/19 alla promozione in B del Pisa, guidato da mister Luca D’Angelo, nell’indimenticabile finale playoff al Nereo Rocco contro la Triestina.
È vero, in questo gruppo rimasto in città in attesa di una sistemazione, ci sono altri giocatori importanti, penso a Davide Di Quinzio, anche lui storico protagonista della promozione in B, poi Torregrossa, Livieri, Leverbe e Santoro. Ma, senza nulla togliere loro, sono stati con noi per meno anni, mentre è indubbio che De Vitis, in questi 7 anni, abbia scritto un pezzo di storia importante per i nostri colori. Ancora non c’è nulla di ufficiale, speriamo in un ripensamento in extremis, perché il centrocampista di origine piacentina è un’icona per i nostri colori e, comunque vada a finire, resterà per sempre nella memoria di tutti noi tifosi nerazzurri.
Mentre scrivo queste righe, un velo di commozione mi pervade, perché De Vitis, oltre ad essere un gran professionista, è anche una persona di cultura, con cui si poteva parlare di varie tematiche e con cui era un piacere relazionarsi. Persona di buon senso e intelligenza, ha sempre accettato di buon grado qualsiasi decisione tecnica lo riguardasse senza mai creare problemi, incitando i compagni che scendevano in campo al suo posto da vero leader dello spogliatoio. Un giocatore esemplare che ogni allenatore vorrebbe avere con sé.
Se il Pisa ha raggiunto i livelli attuali dobbiamo sicuramente essere grati anche a lui. Davvero un ragazzo d’oro. Grande Ale, ti auguro il meglio per il tuo futuro, dovunque andrai e qualunque cosa farai, il popolo nerazzurro ti sarà sempre riconoscente. Pisa non dimentica mai chi ha dato tutto per la maglia. >Ti saremo eternamente grati per aver scritto un pezzo importante di storia nerazzurra.
Maurizio Ficeli